L’intrattenimento a bordo dell’auto è uno dei principali effetti della trasformazione digitale nel settore automotive. Dimenticate la vecchia radio AM/FM e il vecchio CD. Oggi le auto sono dotate di schermi sempre più grandi che replicano i contenuti del nostro cellulare, ai quali possiamo accedere mentre siamo al volante. Il cruscotto analogico è stato sostituito da uno schermo che proietta le informazioni di cui abbiamo bisogno. E possiamo interagire usando semplicemente la nostra voce grazie ai vari assistenti vocali presenti sul mercato, senza distrarci dalla guida.
Fantascienza? No, l’intrattenimento a bordo dell’auto è già realtà. Ed è un settore destinato a crescere soprattutto con la diffusione delle driverless car e con il passaggio da una guida semi-autonoma a un livello di guida completamente automatico.
Intrattenimento a bordo dell’auto, che cosa possiamo già fare
“L’auto sta diventando un device su quattro ruote. Sempre di più le app che abbiamo sul telefono vengono riportate sui sistemi di infotainment” spiega l’ingegnere Salvatore Pirozzi, CTO dell’area Transportation Technology di Kineton, azienda napoletana di software che fornisce prodotti e servizi.
Per capire quello che possiamo fare oggi con i sistemi di intrattenimento all’interno dell’abitacolo, dobbiamo distinguere tra chi sta al volante e i passeggeri. Il primo può ascoltare musica, avere accesso ai contatti della rubrica telefonica, fare telefonate e mandare messaggi senza mai staccare le mani dal volante ma interagendo vocalmente con il sistema di infotainment. I passeggeri, invece, possono usufruire di display per potere vedere film durante il viaggio.
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Che cosa faremo in futuro
Con la diffusione dell’auto a guida autonoma e il passaggio da un livello 2 (cioè di automazione parziale) a un livello 5 (automazione completa) il guidatore sarà sempre più “coinvolto” nell’auto. “Mentre l’auto guiderà da sola, la’utista potrà usare il mezzo come un personal computer. L’evoluzione dell’infotainment, infatti, trasformerà l’auto in un pc connesso in Rete con tutte le potenzialità di un normale computer o un device telefonico” continua l’ingegnere Pirozzi. E aggiunge: “Ci sarà anche la possibilità di utilizzare il veicolo come una consolle di giochi, magari per un passeggero più giovane o per chi ha necessità di intrattenere un figlio durante il viaggio”.
Nel momento in cui l’auto sarà completamente autonoma, dunque, il sistema di infotainment a bordo sarà ancora più sviluppato. E cambierà di conseguenza il rapporto che l’autista avrà con il mezzo: “Gli basterà inserire l’indirizzo di destinazione e lasciare che l’auto lo porti sul posto. Nel frattempo potrà partecipare a una conference call di lavoro” continua l’ingegnere di Kineton.
Intrattenimento a bordo, le tecnologie utilizzate
Ad oggi ci sono dispositivi come Android Auto o Apple Car che consentono di riprodurre sul cruscotto digitale alcune app del telefono, da Facebook a WhatsApp, alle quali l’autista può accedere utilizzando i comandi vocali. In molte auto della gamma medio-alta, il cruscotto è ormai un tablet esteso che riproduce i contenuti dell’iphone. “Questa non è una scelta casuale – puntualizza Pirozzi -. Oggi l’utente è collegato 24 ore su 24 allo smartphone e, anche alla guida, vuole avere accesso ai social e alla chat di WhatsApp”.
Intrattenimento a bordo dell’auto, quali effetti avrà
Al momento, la più grande sfida dei player del settore è garantire al guidatore un buon intrattenimento a bordo, coniugandolo però con la sicurezza della guida. “Puntiamo molto sui comandi vocali proprio perché le mani possano stare sempre sul volante. Vogliamo sì rendere l’auto interattiva, ma senza mai dimenticare la sicurezza” continua il CTO dell’area Transportation Technology di Kineton.
Nel momento in cui l’auto sarà pienamente connessa e totalmente autonoma, il guidatore avrà a disposizione tutte le funzionalità che generalmente usa fuori dall’abitacolo, utilizzabili e fruibili anche con il veicolo in movimento.
La competizione tra le emittenti per l’intrattenimento a bordo
C’è poi un altro effetto da prendere in considerazione. E che è stato analizzato da CbInsights in uno studio dedicato ai 33 settori destinati a cambiare con l’arrivo su strada dell’auto completamente autonoma.
L’americano medio guida 46 minuti ogni giorno e, senza dover tenere gli occhi sulla strada, potrebbe teoricamente avere più tempo da dedicare alle notizie e all’intrattenimento. Le emittenti potrebbero competere per fornire contenuti video che i viaggiatori sarebbero in grado di visualizzare senza rischiare la loro sicurezza. Per gli inserzionisti, si potrebbe creare così un’enorme opportunità. Secondo gli esperti, inoltre, in futuro avremo più schermi nelle automobili. Non essendo necessario un driver, è probabile che tali schermi saranno in auto per informare i passeggeri, fornendo notizie e annunci.
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I player più avanti nel settore
Tra i player che si stanno muovendo con più velocità in questo settore, Pirozzi segnala la “Germania con il gruppo Volkswagen (che comprende al suo interno anche Audi), sicuramente il mondo giapponese con Toyota e il mondo americano per la diversità delle tecnologie a disposizione”.
E l’Italia? “È ancora un po’ indietro ma seguiamo con interesse i competitor, soprattutto quelli tedeschi” conclude l’ingegnere Pirozzi.