LA RICERCA

Indagine FPA: stop alla carta e passaggio al digitale per innovare il settore pubblico

Dall’indagine FPA presentata dalla società del Gruppo Digital360 durante l’Annual Report 2018 emerge che il 72% dei dipendenti pubblici vuole il passaggio totale al digitale. Altre richieste: più ascolto da parte dei cittadini e più trasparenza. Rangone, CEO Digital360: “Per il governo il 2019 sia l’anno dell’innovazione”

Pubblicato il 29 Gen 2019

FORUMpa

Gran parte dei dipendenti pubblici (quasi il 72%) non ha più intenzione di gestire documenti cartacei e chiede a gran voce un passaggio completo al digitale: è uno degli elementi che emergono dal  sondaggio FPA che ha coinvolto i lavoratori pubblici sui temi caldi della pubblica amministrazione. Altri risultati: per il 91% l’ascolto dei cittadini è il punto di partenza per le politiche pubbliche e il 68% vuole una totale apertura e trasparenza sul proprio operato per rispondere alle richieste degli utenti. L’indagine Il Pendolo della Riforma” condotta da FPA, società del Gruppo Digital360, su un panel di 2.751 tra lavoratori del settore pubblico e stakeholder istituzionali iscritti alla community, è stata illustrata oggi 29 gennaio a Roma in occasione della presentazione dell’Annual Report 2018 di FPA, il volume che descrive e analizza i principali fenomeni e processi che nell’ultimo anno hanno caratterizzato il percorso del nostro Paese sui temi dell’innovazione e della sostenibilità.

In questo video la registrazione dell’evento del 29 gennaio a Roma

Presentazione Annual Report FPA 2018 - 29 gennaio 2019

Presentazione Annual Report FPA 2018 - 29 gennaio 2019

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L’ANNUAL REPORT DI FORUM PA: UNA GUIDA ALLA LETTURA DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE

L’Annual Report, arrivato alla quarta edizione, non vuole essere un racconto esaustivo di quanto accaduto nell’anno appena concluso, ma una sorta di “guida alla lettura”, che raccoglie idee, progetti, esperienze e visioni. I temi? Si va dalle competenze alla cittadinanza digitale, dal lavoro pubblico all’open government, dalla programmazione europea alla sanità, passando per le politiche per città e territori, il procurement pubblico, la sicurezza informatica e la gestione documentale.

INDAGINE FPA: SERVONO PIÙ FORMAZIONE E INCENTIVI AL DIGITALE

La trasformazione della PA passa da un rapporto più trasparente e collaborativo con i cittadini, accompagnato da una radicale trasformazione digitale. Oltre nove dipendenti pubblici su dieci pensano che l’ascolto dell’utenza sia il punto di partenza per costruire politiche pubbliche positive e il 68,3% ritiene che i cittadini abbiano il diritto a relazionarsi con un’amministrazione completamente trasparente, con due terzi disposto persino ad aprirsi ai cittadini nella valutazione del suo lavoro. La trasformazione digitale è considerato lo strumento per imprimere il cambiamento organizzativo (nei processi, nella cultura, nell’atteggiamento verso il lavoro e l’utenza): per il 71,7% dei dipendenti pubblici la carta deve scomparire del tutto immediatamente e il passaggio al digitale nella pubblica amministrazione deve diventare obbligatorio. Però per la maggioranza – il 63,9% – l’innovazione nella PA più che con norme, imposizioni e sanzioni, si realizza con un accompagnamento fatto di manuali, formazione e premi. La sensibilità su questi aspetti cambia a seconda dell’età e dell’anzianità di servizio e, a sorpresa, i più resistenti ad alcuni elementi di cambiamento sono i più giovani e i neoassunti: ben il 43,9% degli under 35 è prudente sulla trasparenza delle PA (contro il 31,7% del campione totale) e l’34,8% auspica un passaggio al digitale più graduale (6,5 punti in più della media).

Gianni Dominici

GIANNI DOMINICI (FPA): “SOLO UNO STATO INNOVATIVO SOSTIENE L’INNOVAZIONE”

“La ricerca presentata oggi insieme al nostro Annual Report rivela come la realtà della Pubblica Amministrazione sia fatta da chiaroscuri, in cui a fianco a posizioni di forte innovazione su alcuni temi persistono tendenze alla conservazione – commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA –. Ma emergono anche alcuni chiari segnali da valorizzare: i lavoratori pubblici avvertono l’urgenza di maggior ascolto dei cittadini e di trasparenza totale per il successo delle politiche, con una trasformazione abilitata dal digitale. È ormai diffusa la consapevolezza che lo Stato possa sostenere l’innovazione nel Paese solo se esso stesso diventa innovativo. A questo scopo, è indispensabile valorizzazione urgentemente le risorse interne con adeguata formazione, diffondere una cultura organizzativa “agile” anche con l’adozione dello Smart Working, far tornare l’Open Government ispirazione di politiche nazionali e locali, ridare vigore all’agenda digitale con una chiara governance al sistema dell’innovazione”.

CARLO MOCHI SISMONDI (FPA): “PARTIRE DALL’ASCOLTO PER COLTIVARE IL CAMBIAMENTO”

“L’indagine evidenzia come alcuni concetti chiave della spinta riformatrice siano divenuti ormai cultura comune, mentre altri sono ancora estranei per una buona parte dei dipendenti della PA, che sceglie a volte opzioni difensive – commenta Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA –. Un segnale che bisogna lavorare per dare continuità a quanto fatto negli ultimi anni, ma che allo stesso tempo non ci si può aspettare che cambiamenti profondi arrivino in tempi rapidi. L’innovazione della PA deve partire dall’ascolto e dal co-design con gli stakeholders, utilizzando la trasformazione digitale come leva di cambiamento organizzativo, di processo, di prodotto e servizio con strategie lungimiranti. Questa innovazione richiede prima di tutto “rispetto” del lavoro già fatto, della competenza, delle comunità locali coinvolte, dei diversi ruoli in campi, ma anche dei tempi del cambiamento da coltivare con pazienza”.

Andrea Rangome, CEO Digital360

ANDREA RANGONE, CEO DIGITAL360: “INNOVAZIONE SIA PRIORITÀ DEL GOVERNO NEL 2019”

“L’innovazione nella pubblica amministrazione, soprattutto in un Paese in cui la spesa pubblica è quasi il 50% del PIL, rappresenta un tassello importantissimo per accelerare quel processo di rinnovamento dell’intero paese, indispensabile per riavviare in modo strutturale e duraturo il motore della crescita – sottolinea Andrea Rangone, CEO di Digital360 –. Per questo motivo l’innovazione digitale deve essere al primo posto tra le priorità del 2019 di questo Governo”.

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