OPEN INNOVATION

Quali sono e cosa fanno le 7 startup del nuovo Foodtech Accelerator al Portello di Milano

Prende il via a Portello un acceleratore per giovani imprese del cibo selezionate tra centinaia di candidature da Officine Innovazione, la startup innovativa di Deloitte. Collaborano tre corporate partner: Amadori, Cereal Docks e Gruppo Finiper. I prescelti riceveranno investimenti in equity. Il Demo Day a maggio

Pubblicato il 23 Gen 2019

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Dalla soluzione per evitare gli sprechi alimentari a una nuova farina ricca di proteine, dai cibi pensati per chi pratica fitness a quelli di qualità per cani, dallo scanner per verificare se il cibo è contaminato a una crema d’olio da usare al posto del burro, fino alla farina fatta con le rimanenze dell’orzo: sono i vari campi in cui operano le 7 startup internazionali (tre delle quali italiane) scelte tra più di 300 candidate per partecipare al percorso del FoodTech Accelerator coordinato da Officine Innovazione, startup innovativa di Deloitte,in collaborazione con Amadori, Cereal Docks e Gruppo Finiper. Tutte startup promettenti e interessanti, che verranno accelerate a Milano, riceveranno iniziali investimenti da investitori e partner e che, in futuro, potrebbero auspicabilmente stringere partnership con le aziende.  L’iniziativa è sostenuta anche da Innogest, Digital Magics, Italian Angels for Growth, Seeds&Chips e Federalimentare Giovani in qualità di supporting partner, ai quali si aggiunge, a partire dal mese di gennaio, Campari Group.

L’obiettivo del FoodTech Accelerator è concretizzare l’innovazione nel nostro Paese facendo diventare Milano l’hub internazionale dell’innovazione nei settori food e retail, che da sempre fanno del Made in Italy un marchio riconosciuto in tutto il mondo.

COME FUNZIONA IL FOODTECH ACCELERATOR DI DELOITTE A MILANO

Le 7 startup, provenienti da Italia, Israele e Stati Uniti, sono state selezionate tra oltre 300 candidate da 41 Paesi grazie a uno scouting attivo avvenuto durante un roadshow durato 4 mesi che ha toccato 12 nazioni e che ha individuato 7 trend emergenti del settore Food: healthy lifestyle, agritech, qualità e tracciabilità, circular economy, nuovi modelli di delivery, nuove proteine e superfood, e omnichannel.

Le startup accedono a un programma di 15 settimane durante il quale hanno la possibilità di consolidare il proprio modello di business e si preparano ad affrontare investitori, mercato e i propri obiettivi di crescita affiancati da oltre 50 mentor specializzati su tematiche di innovazione – quali l’identificazione delle esigenze del mercato, la definizione di strategie di internazionalizzazione e di customer acquistion e la validazione della scalabilità della soluzione a livello industriale.

DOVE HA SEDE IL FOODTECH HUB

Luogo fisico del programma di accelerazione è il nuovo “FoodTech Hub”, uno spazio ideato e creato per le startup all’interno del Centro Commerciale “Piazza Portello” di Milano e messo a disposizione da Finiper. L’hub è un luogo vivo in cui ogni giorno le startup lavoreranno insieme ai partner dell’iniziativa con l’obiettivo di co-sviluppare i loro progetti. Inoltre, il FoodTech Hub diventa punto di incontro per la FoodTech community in Italia, ospitando un nutrito calendario di eventi, che coinvolge esperti del settore a livello nazionale e internazionale.

FOODTECH ACCELERATOR: IL PERCORSO

Il percorso di accelerazione si concluderà con un DemoDay durante la quinta edizione di Seeds&Chips – The Global Food Innovation Summit, in programma a maggio a Milano. In quella sede le startup esporranno i propri progetti davanti a una platea di investitori ed esperti del mondo FoodTech.

Per arrivare a questo traguardo, le 7 startup avranno accesso a un investimento iniziale in equity di 150.000 € complessivi, e un supporto in termini di servizi e di consulenza pari a un controvalore di 350.000 €. Inoltre, i partner del progetto hanno già confermato la volontà di effettuare ulteriori investimenti fino a 1 milione €- al termine del programma di accelerazione.

FOODTECH ACCELERATOR: LA PRESENTAZIONE

Le 7 startup che verranno accelerate all’interno del FoodTech Accelerator sono state presentate il 22 gennaio a Milano presso l’Iper di Portello. All’evento sono intervenuti i vari partner dell’iniziativa. “Penso che le startup siano il modo più veloce per portare innovazione nelle imprese” ha detto Gian Maria Gentile, Direttore dei sistemi informativi di Iper. “Per contribuire a sviluppare l’ecosistema bisogna lavorare insieme: questo è un buon esempio di partner che collaborano per un obiettivo comune” ha affermato Stefano Molino di Innogest. “Da 15 anni lavoriamo con le startup e abbiamo capito che l’approccio è molto diverso in Europa rispetto alla Silicon Valley: lì gli imprenditori vogliono portare disruption nel mercato, da noi portare innovazione” ha aggiunto Gabriele Ronchini, founder e Ceo di Digital Magics. “Vediamo tante iniziative di open innovation, ma questa è unica: abbiamo ricevuto 400 candidature, in maggioranza da Stati Uniti e Israele, e abbiamo potuto creare un hub per il foodtech grazie ai partner che volevano creare soluzioni per implementare il business” ha concluso Marco Perrone, Senior Manager Innovation di Deloitte Consulting.

Un momento della presentazione del FoodTech Accelerator a Milano

LE 7 STARTUP SELEZIONATE PER IL FOODTECH ACCELERATOR

ReOlì. Italiana, produce una crema a base di olio extravergine d’oliva da utilizzare al posto del burro o della margarina. Il prodotto è ottenuto attraverso un processo innovativo brevettato, che permette la solidificazione dell’olio. La startup ha l’obiettivo di espandersi sui mercati internazionali.

Wasteless. Israeliana, utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale scalabile offrendo una soluzione di dynamic pricing per i supermercati, basata sulla data di scadenza dei prodotti grazie al monitoraggio real-time della merce venduta. L’obiettivo della startup è la creazione di un progetto-pilota in-store.

Planetarians. Statunitense e con l’ambizione di validare la tecnologia e studiare i processi di industrializzazione e di fattibilità, ha messo a punto il processo e la composizione di un nuovo prodotto innovativo. Si tratta di una farina ricca di proteine e poco costosa ricavata dai semi di girasole già utilizzati per la produzione.

Petzamore. Italiana, produce e vende cibi pronti human grade per cani, utilizzando materie prime di qualità e bilanciando ingredienti e proprietà nutritive grazie a un algoritmo proprietario. Ha l’obiettivo di rinforzare la propria strategia di brand e go-to-market.

Inspecto. Israeliana, ha sviluppato uno scanner portatile per l’analisi della contaminazione nella materia prima vegetale da parte di eventuali sostanze nocive. I dati scansionati sono archiviati sul cloud e protetti da un sistema strutturato su un protocollo blockchain. Inspecto mira a testare il loro prodotto sulle coltivazioni italiane.

FeatFood. Italiana, è un operatore integrato multichannel che produce, vende e distribuisce cibi salutari e bilanciati soprattutto per una dieta a sostegno di una vita sportiva. È attualmente venduta online ed è distribuita su canali dedicati (centri fitness). Lo scopo della startup è di individuare nuovi canali di distribuzione.

Rise. Statunitense, produce una farina organica pensata per le preparazioni dell’industria dolciaria. Nutriente e poco costosa, questa farina viene prodotta riciclando le rimanenze di orzo dei birrifici. Con il programma di accelerazione, Rise vuole testare il proprio prodotto sul mercato europeo e rafforzare ulteriormente il modello di business.

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