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BiovelocITa investe 680mila euro in Amypopharma, spin-off anti-Alzheimer

Il primo acceleratore italiano dedicato alle aziende biotech entra nella società nata all’interno dell’Università Milano-Bicocca che punta allo sviluppo di nanoparticelle per la terapia delle amiloidosi. Obiettivo: migliorare il trattamento di malattie gravi tra le quali l’Alzheimer

Pubblicato il 29 Nov 2018

biotech

BiovelocITA, il primo acceleratore italiano dedicato alle aziende biotech, investe 680 mila euro in Amypopharma, spin-off dell’Università di Milano-Bicocca, per sviluppare terapie innovative per la cura delle amiloidosi, malattie che a loro volta sono causa di altre malattie come, per esempio, l’Alzheimer. Il capitale è stato messo a disposizione per entrare nella società.

Fra l’Università di Milano-Bicocca e la spin-off Amypopharma era già stato sottoscritto un License agreement relativo al portafoglio brevettuale riguardante nanoparticelle per la terapia della malattia di Alzheimer, comprensivo delle famiglie “ABeta” e “Liposomes” nonché del marchio registrato Amyposomes, che contraddistingue questi prodotti farmaceutici. Un accordo che ha rappresentato la condizione necessaria per realizzare la successiva operazione di investimento per lo sviluppo di terapie innovative per la cura delle amiloidosi. Nell’ambito del piano di agevolazioni che l’Università mette a disposizione delle proprie società spin-off, Amypopharma si avvarrà per tre anni dell’uso non esclusivo di alcuni spazi universitari a tariffe agevolate.

Che cosa fa Amypopharma

Fondata nel 2015, Amypopharma S.r.l. è una società operante nell’area della biochimica e della nanomedicina che ha ricevuto, secondo la normativa universitaria, la qualificazione di spin-off dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Le sue attività di ricerca derivano dal lavoro scientifico (più di 60 pubblicazioni scientifiche specifiche sull’argomento e due brevetti concessi) del gruppo guidato dal professor Massimo Masserini e dalla dottoressa Francesca Re, cofondatori di Amypopharma. L’Ateneo milanese è tra i suoi soci dal momento della costituzione e, anche grazie al supporto dell’Università, Amypopharma ha avviato le trattative con BiovelocITA, interessata ad entrare nella compagine sociale della spin-off con un investimento per l’accelerazione del progetto, ritenuto di potenziale valore terapeutico.

Che cosa sono le amiloidosi

Sono malattie caratterizzate dall’accumulo di materiale proteico fibrillare all’interno di numerosi organi e che sono causa della loro disfunzione in patologie come la malattia di Alzheimer e altre amiloidosi sistemiche che, attualmente, non hanno terapie disponibili. Si tratta di un gruppo di malattie eterogenee caratterizzate dal progressivo accumulo di proteine specifiche che, alterate a seguito di un ripiegamento non corretto, formano aggregati proteici tossici insolubili che si depositano come depositi fibrillari (chiamati amiloide) e danneggiano la funzione degli organi nei quali si accumulano. Sono patologie ad evoluzione progressiva, con sintomi importanti e complicanze che compromettono significativamente la qualità della vita dei pazienti e si associano ad una ridotta aspettativa di vita.  La maggior parte delle terapie oggi in uso punta ad alleviare i sintomi dovuti all’amiloidosi e i trapianti sono spesso necessari per sostituire gli organi danneggiati.

Che cos’è BiovelocITa

BiovelocITA, fondata da Silvano Spinelli, Gabriella Camboni e Sofinnova Partners è il primo acceleratore italiano specializzato nel biotech e supporta la creazione e lo sviluppo di società biotech innovative in Italia.  Grazie a BiovelocITA imprenditori, scienziati e investitori possono collaborare per accelerare progetti biotech di caratura internazionale e arrivare al proof of concept che precede la fase clinica. Nata per offrire soluzioni innovative alla comunità medica e ai pazienti, BiovelocITA supporta la nascita e lo sviluppo di aziende biotech innovative in tutte le aree terapeutiche 

«La missione di BiovelocITA – commenta Marco Sardina, Chief Scientific Officer di BiovelocITA – è quella di creare un ponte che riesca a collegare il mondo della ricerca con quello dell’industria, individuando scoperte promettenti e potenzialmente eccezionali e trasformandole in un concreto progetto industriale. Questo è lo scopo del nostro coinvolgimento in Amypopharma i cui studi, già a livelli molto avanzati, hanno fino ad ora evidenziato importanti potenzialità terapeutiche che andranno ulteriormente consolidate ed ampliate».

«La ricerca nei campi delle biotecnologie e delle nanotecnologie costituisce una delle molte aree di eccellenza del nostro Ateneo – sottolinea Danilo Porro, Prorettore alla Valorizzazione della Ricerca all’Università di Milano-Bicocca – e il percorso di Amypopharma testimonia ancora una volta come l’intero ecosistema della Bicocca sia rivolto alla valorizzazione della conoscenza e allo sviluppo di modalità organizzative fortemente orientate al progetto, in grado di creare network e generare innovazione insieme al mondo delle imprese e delle società spin-off».

«Con Amypopharma la scienza medica potrà fare un passo avanti nel cammino per la terapia delle amiloidosi. Quando BiovelocITA intercetta progetti di ricerca così promettenti interviene per accelerare la loro verifica di fattibilità, il cosiddetto proof of concept, e per trasformarli in società biotech. Dalla sperimentazione alla pratica, dal laboratorio al mercato: Amypopharma deve proseguire senza indugi sul percorso tracciato in laboratorio per arrivare quanto prima a trasformare i suoi studi in una concreta applicazione clinica», dichiara Gabriella Camboni, Amministratore Delegato di BiovelocITA.

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