Tecnologia solidale

Sport e disabili, ecco i premiati da Fondazione Vodafone Italia

Undici progetti nazionali per avvicinare le persone con disabilità alle attività sportive si sono aggiudicati 1,440 milioni di euro, 28 iniziative locali saranno finanziate con crowdfounding: è il risultato della call lanciata a dicembre. Tra i selezionati Poseidon 2.0, che usa la tecnologia per aiutare i nuotatori ipovedenti

Pubblicato il 01 Giu 2017

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Quasi due milioni di euro (per la precisione 1.875.000 di euro) a favore di 11 progetti nazionali e di 28 progetti locali. Gli 11 progetti nazionali si sono aggiudicati 1.440.000 euro di finanziamento, mentre i 28 progetti locali saranno finanziati tramite crowdfounding, con un contributo di 435.000 euro attraverso il meccanismo del ‘matching grant’ al raggiungimento del 50% di capitale richiesto.

Questo il risultato del bando lanciato da Fondazione Vodafone Italia a dicembre 2016 con il supporto del Comitato Italiano Paralimpico. Lo scopo del bando era avvicinare le persone con disabilità allo sport e la selezione è avvenuta tenendo conto dell’impatto sociale, della sostenibilità e replicabilità dei progetti, della loro fattibilità tecnica e bilanciando provenienza geografica e discipline sportive.

Al bando hanno partecipato oltre 600 progetti, inviati da associazioni non profit operanti su tutto il territorio nazionale. I componenti dell’Advisory board che hanno contribuito alla valutazione dei progetti sono: Claudio Arrigoni, giornalista del Corriere della Sera, Francesco Chiappero, preparatore atletico, Giovanni Di Pino, ricercatore Università Campus Bio Medico di Roma, Marco Ottocento, imprenditore sociale, Gianluca Nicoletti, giornalista e Fondatore di ‘Insettopia onlus – per noi autistici’, Enrico Resmini, Presidente di Fondazione Vodafone Italia.

Tra i progetti selezionati alcuni usano la tecnologia. È il caso di Poseidon 2.0, promosso dall’Associazione vEyes (Virtual Eyes) Onlus di Catania. Il progetto ha come obiettivo quello di migliorare il livello di autonomia dei nuotatori ipo e non vedenti attraverso un sistema in grado di inoltrare, mediante un auricolare, il segnale di fine corsa (per la virata) e di “perdita della rotta” (non parallela ai cordoli).

La Fondazione Vodafone non intende fermarsi qui: il prossimo 7 giugno sarà annunciato un più ampio progetto, per mettere in rete le realtà che operano nel campo dello sport e della disabilità, a partire dalle associazioni, federazioni e circoli che hanno partecipato al bando.

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