Bocconi inaugura il nuovo anno accademico 2018/2019 nel segno di un’Europa dell’innovazione e della ricerca. È questo il messaggio principale della cerimonia di inaugurazione, sottolineato nelle parole del Commissaerio Moedas, del Presidente Monti e del Rettore Verona.
Bocconi e l’Europa dell’innovazione
Mario Monti, innovazione e scala dimensionale
Gianmario Verona, competenze e ricerca
Bocconi, il cammino dell’innovazione
Da quando è stato istituito nel 2007, l’Erc e la Bocconi hanno compiuto un cammino parallelo. Il primo organismo europeo per finanziare la ricerca di frontiera, si è dimostrato un grande successo: allo scopo di promuovere la ricerca di base in tutto il continente utilizzando come unico criterio di selezione l’eccellenza scientifica, ha finanziato 9.000 progetti per un totale di 65.000 ricercatori coinvolti. In questi 11 anni, Università Bocconi ha ospitato 32 progetti, facenti capo a 26 ricercatori, in ogni campo delle discipline economiche, sociali e giuridiche, per un totale di 34 milioni di euro di finanziamento e oltre 200 ricercatori coinvolti, trovando in Erc un autorevole ente che ha contribuito alla sua legittimazione come top player europeo nella ricerca sociale. Nel corso del suo intervento, il presidente Mario Monti ha sottolineato il ruolo pionieristico svolto dalla Bocconi, nel 1990, nella promozione della ricerca europea con la costituzione di un centro di ricerca con lo scopo di arginare il processo di brain drain che caratterizzava quegli anni. Il centro di cui si parla è l’Igier (Innocenzo Gasparini Institute for Economic Research), progettato in collaborazione con il Centre for economic policy research (Cepr) di Londra e l’americano National bureau of economic research (Nber), che partecipano tuttora alla governance. Tra gli ultimi progetti di Bocconi, è di quest’anno, invece, l’istituzione di un centro sull’economia dello spazio, il See (Space economy evolution) Lab di SDA Bocconi, che collabora con enti quali l’Agenzia spaziale italiana, l’Istituto nazionale di astrofisica, l’Agenzia spaziale europea e il Comitato per la ricerca spaziale. Il See Lab ha, inoltre, sottoscritto pochi giorni fa un accordo con l’Office for outer space affairs (Oosa) delle Nazioni Unite.