Rangone (Digital360): “La fatturazione elettronica aiuterà la cultura digitale delle imprese”

Dal 1 gennaio 2019 entra in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, ma le pmi hanno difficoltà ad adempiervi. “In un Paese come il nostro a bassa cultura digitale, ben vengano azioni legislative ‘forzanti’ come questa” dice il Ceo di Digital360 Group, Andrea Rangone

Pubblicato il 30 Ott 2018

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L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2019 è visto con timore e fastidio da molte piccole e medie imprese (pmi) che a due mesi dalla scadenza non si sono ancora adeguate, ma rappresenta una grande opportunità di trasformazione digitale per le imprese che potranno sperimentare “relazioni elettroniche”, con un cambiamento profondo di processi e modalità di lavoro. È il messaggio che emerge dal Fatturazione Elettronica 360 summit, l’incontro organizzato dal Gruppo Digital360 (di cui fa parte anche EconomyUp) il 30 ottobre a Roma, a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, analisti e associazioni, tra i massimi esperti di fatturazione elettronica nel Paese.

Il confronto tra i principali stakeholder del settore mostra come molte aziende non siano ancora pronte alla scadenza del 1 gennaio 2019 e ancor meno a estendere a leva digitale a tutte le interazioni B2B. Ma ci sono ancora due mesi per adeguarsi a quella che potrebbe essere una rivoluzione digitale.

“In un Paese come il nostro a bassa cultura digitale, ben vengano azioni legislative “forzanti” come questa: l’obbligo normativo della fatturazione elettronica tra imprese può svolgere un importante ruolo di traino alla digitalizzazione delle nostre imprese  – ha detto Andrea Rangone, Amministratore Delegato di Digital360 -. Ci avviciniamo alla scadenza con velocità diverse: le grandi imprese hanno ormai predisposto i loro sistemi per la fatturazione elettronica B2b, mentre le piccole realtà sono alla ricerca di una ricetta semplice per adeguarsi a quello che ritengono un semplice adempimento e c’è chi spera ancora in una proroga. Invece è necessario comprendere la grande opportunità che questo obbligo di legge apre a tutte le imprese, anche a quelle di dimensione minore: di iniziare un processo di trasformazione digitale, innovando maggiormente i processi e cambiando le modalità di lavoro. Uno strumento per sviluppare una maggiore cultura digitale nel Paese e per migliorare concretamente la produttività e la competitività delle nostre imprese”.

Andrea Rangone, Ceo Digital360
Concretamente, la scadenza del primo gennaio 2018 impone alle imprese di dotarsi di quanto necessario per emettere le fatture nel formato elettronico strutturato previsto: “Dal punto di vista tecnico, l’adeguamento è un percorso abbastanza semplice – ha spiegato Paolo Catti, Associate Partner di P4I – Partners4Innovation -. Le uniche complessità sono costituite dal settaggio iniziale del sistema, per limitare gli errori tecnici,  e dalla scelta della modalità più adatta alle proprie esigenze in termini di strategia, prezzo, efficacia. La difficoltà sta piuttosto nel comprendere cosa questo adeguamento può comportare sui processi, nel grande valore del passaggio da una gestione di “documenti” a “flussi di dati”. Dal prossimo anno le fatture saranno tutte uguali, nello stesso formato, in elettronico: un’opportunità per le imprese di digitalizzare anche altri documenti, come ordini, conferme d’ordine e ddt, con un recupero fino all’80% degli attuali costi amministrativi dedicati ad approvazioni, riconciliazioni e controlli. Un impatto molto profondo per la singola impresa, un grande cambiamento per l’intero Paese”.

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