Sono 80 milioni di persone. Potrebbero diventare 120 milioni entro il 2020, causa l’invecchiamento della popolazione. Sono i cittadini europei interessati ad avere siti web accessibili, a partire da quelli della pubblica amministrazione.
Dal 26 dicembre entra in vigore la direttiva europea a loro dedicata che ha l’obiettivo di migliorare l’accessibilità dei siti web e della applicazioni mobili. Per esempio, le immagini dovranno essere corredate di testo, i siti dovranno essere consultati anche senza mouse.
I paesi membri dovranno recepire le indicazioni della direttiva entro il 23 settembre 2018. Recepito il testo, avranno 12 mesi di tempo per applicare le disposizioni ai nuovi siti web, 24 mesi per i siti web esistenti e 33 mesi per le applicazioni mobili degli enti pubblici. A quel punto i Ventotto dovranno attuare un monitoraggio e una informazione costante sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili del settore pubblico.
Dal punto di vista tecnico la Commissione europea pubblicherà entro 24 mesi dall’entrata in vigore della direttiva una specifica tecnica dettagliata per i siti web e le applicazioni mobili.
Entro due anni dall’entrata in vigore della direttiva, la Commissione fornirà una metodologia per effettuare il monitoraggio di siti web e applicazioni mobili e dopo cinque anni (e successivamente ogni tre anni), gli Stati membri presenteranno alla Commissione una relazione sui risultati del monitoraggio. I Ventotto informeranno la Commissione sull’ente che si occuperà del monitoraggio e dei report e su quello che si occuperà dell’applicazione della direttiva.
Abbiamo dunque tempo per aumentare il numero delle nostre amministrazioni pubbliche che applicano la legge italiana sull’accessibilità. Sono ancora troppo poche e vanno pressate, segnalando alla Agenzia per l’Italia Digitale i siti che ancora non sono accessibili. Lo si può fare qui.
Ora infatti è l’Agenzia per l’Italia Digitale che recepisce le segnalazioni di inadempienze relative all’accessibilità dei servizi erogati dalla Pubblica amministrazione e da tutti i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l’erogazione dei propri servizi tramite internet. Diamoci da fare. Forza accessibilità!