Tooteko è una startup fatta a regola d’arte. Nel senso che l’idea che sta alla base di questa impresa di tecnologia solidale è quella di riuscire a far gustare un’opera d’arte attraverso il tatto e una descrizione audio alle persone non vedenti.
Tooteko nasce quasi tre anni fa, alla fine del 2012, dalla tesi di Serena Ruffato per il master universitario in Architettura digitale presso l’università IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia). Dalla tesi e dalla collaborazione di Serena con Fabio D’Agnano, responsabile del master in architettura digitale, che si è dedicato alla ricerca e sviluppo del prodotto, e con Gilda Lombardi, che si occupa di comunicazione, è nata Tooteko.
Come funziona Tooteko? In primo luogo serve una riproduzione, un modello tridimensionale dell’opera d’arte o del palazzo che si vuole rendere disponibile per la fruizione. Sul modello sono installati dei tag NFC, minuscoli chip che non richiedono alimentazione e ciascuno dei quali contiene delle informazioni sull’opera d’arte in questione. Quando la mano tocca uno dei tag NFC, grazie alla Tooteko App, comunica in wireless con smartphone o tablet e accende la traccia audio relativa al punto toccato.
In questi primi tre anni di attività, Tooteko è stata pluripremiata ma il premio migliore consiste nella possibilità di vedere realizzato lo scopo per cui questa startup è nata: non privare della “visione” della bellezza chi è privo della vista.
Poiché i sensori NFC possono essere applicati anche da altri oggetti, a Tooteko stanno studiando come rendere interattivi i libri per bambini e anche come applicare i sensori alle scatole delle medicine, così da renderle accessibili a tutti coloro che hanno problemi di vista (non vedenti, ipovedenti, anziani) le informazioni contenute sulla confezione, il “bugiardino”, la data di scadenza. Davvero da cosa nasce cosa…