Novembre 2002. Un mio collega deputato, Cesare Campa, sapendo della mia attenzione per l’internet e le cose della Rete, mi parla di una proposta di legge sulla accessibilità dei siti internet della pubblica amministrazione. Ignoravo il tema. In sette anni di attività online come responsabile nazionale di Forza Italia (e dal 2001 come deputato) non avevo mai sentito parlare delle “barriere architettoniche online”. Campa mi fece incontrare Roberto Scano. Scano era all’epoca un giovane (molto giovane, tanto è vero che compie quarant’anni quest’anno) sviluppatore, già creatore e presidente di Iwa Italy, sezione italiana dell’ International Webmasters Association. Da un anno Roberto si interessava delle problematiche dell’accessibilità nel web ed era il coordinatore dell’attività nel campo dell’accessibilità, primo italiano nel WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) Working Group. Campa e Scano furono molto convincenti e da allora, con la proposta di legge Campa-Palmieri (nome benaugurante per me) per l’accessibilità ai disabili dei siti web della pubblica amministrazione, inizia il mio impegno personale e come deputato sul tema. Quella proposta confluisce nella cosiddetta “Legge Stanca”, promulgata all’unanimità dal Parlamento nel gennaio 2004, prima legge europea sul tema. Da allora ho sempre cercato di presidiare questo tema e di approfondire le modalità attraverso le quali la tecnologia e il web possono migliorare la vita delle persone disabili, consentendo loro di vivere più liberamente e più attivamente, superando i limiti imposti dalla loro condizione.
Per questo motivo ho accolto con grande piacere l’invito del direttore Giovanni Iozzia ad aprire uno spazio settimanale dedicato. L’ho inauguriamo a poche settimane dalla edizione 2014 di “Tecnologia solidale” l’appuntamento che organizzo ogni anno alla Camera per fare il punto sulla situazione, per presentare startup e iniziative che usano il digitale in modo efficacemente solidale, per far conoscere le storie straordinarie di persone che migliorano la vita propria e altrui.
► Guarda qui la registrazione di “Tecnologia Solidale 2014”
Ogni settimana tornerò a parlare di tecnologia solidale qui, con l’aiuto di chi lavora con me. Perché è importante diffondere questo genere di cultura, di attenzione, di sensibilità. E’ importante perché migliora la vita di chi è in difficoltà ma anche la nostra e non solo in termini “sentimentali”, in quanto un sito accessibile è un sito più usabile per tutti, giusto per fare un esempio.
Allora, pronti via! A tutta tecnologia solidale…
* Antonio Palmieri, deputato Commissione cultura, Forza Italia, @antoniopalmieri