È in arrivo la versione cinese della cashless society, la società senza contanti. La sta per portare Alipay, che punta a penetrare il mercato italiano usando come porta d’ingresso il mondo del retail. Piero Candela, Head of Business Development Alipay Italia-Alibaba, parte dai milioni di cinesi che ogni anno viaggiano nel mondo. “Il nostro scopo è seguire la popolazione cinese e asiatica nell’esperienza di viaggio. Perciò puntiamo a convincere il mondo del retail ad abbracciare il paradigma di Alipay. Anche in Italia, dove abbiamo stretto accordi con tre banche”.
CHE COS’È ALIPAY
Alipay è una piattaforma di pagamento online lanciata nel 2004 in Cina da Alibaba Group, il colosso cinese dell’e-commerce fondato e guidato da Jack Ma. È stata definita l’alter ego di Alibaba nel campo dei pagamenti. Il suo potenziale è rivoluzionario perché, in sostanza, consente il pagamento con e-wallet attraverso un provider third party. In altre parole con Alipay non c’è bisogno di carte di credito, si paga sempre e soltanto con il cellulare. Non solo il denaro contante non è più necessario, ma nemmeno qualsiasi oggetto “esterno” come una carta di pagamento. Una modalità pensata anche e soprattutto per i Millennials, che potrebbero avere difficoltà ad aprire un conto bancario o attivare una credit card. Oggi più di mezzo miliardo di cinesi usa la mobile app per pagare. “Per questo la Cina sta diventando un laboratorio di cashless economy” dice Candela. “Il caso Alipay è ulteriormente interessante perché è un trend che, per una volta, non nasce negli Stati Uniti ma in Cina”.
QUALI SERVIZI OFFRE ALIPAY
“Dentro Alipay – ricorda Candela – ci sono molteplici servizi, dalla possibilità di prenotare viaggi ai servizi medici, oltre naturalmente a quelli legati al fintech, quali prestiti aziendali fino a 100mila dollari ecc. ecc.”. Oltre alla Cina, Alipay ha una forte presenza in India, ma anche nelle Filippine e in Corea. Il suo obiettivo è diventare servizio di riferimento del mercato panasiatico. E nell’Unione europea come si sta muovendo? “Con l’intento di seguire la popolazione cinese o asiatica in generale nell’esperienza di viaggio”.
PERCHÉ ALIPAY VUOLE ALLEARSI CON IL RETAIL
Il top manager di Alipay evidenzia alcune cifre: l’Italia è la seconda destinazione dopo la Francia del turismo cinese. In Italia il 30% delle spese turistiche è alimentato dai cinesi. Per alcuni settori della moda e del lusso il bacino di utenza cinese è prioritario. Il 90% dei cinesi ha l’applicazione Alipay nel telefonino. È per questo che vuole convincere il retail ad abbracciare il “paradigma Alipay”. Ed è per questo che l’anno scorso ha stretto partnership con tre banche italiane: Unicredit, Banca Intesa e Banca Sella. Sono già qualche migliaio i negozi e 150 i brand in Italia che hanno adottato Alipay.
Negli ultimi giorni è stata diffusa la comunicazione ufficiale dell’accordo tra Alipay e Banca Sella, o meglio tra Gestpay, la soluzione italiana per la gestione dei pagamenti online del Gruppo Sella, e il gigante cinese. I possessori di un wallet Alipay potranno acquistare nei negozi fisici e online abilitati lungo tutta la penisola; inoltre potranno fare acquisti online anche dalla Cina e da tutto il mondo sui siti di e-commerce che utilizzano Gestpay, una delle piattaforme di accettazione e gestione dei pagamenti più diffuse in Italia per numero di clienti e operazioni, e già utilizzata in oltre 20 Paesi.
La piattaforma, realizzata dal team di specialisti “payments” del Gruppo Sella in collaborazione con la società Vipera in cui il Gruppo ha investito nel 2017, consentirà di installare sui principali Pos già oggi disponibili presso i negozi un applicativo che genera un QR Code sullo schermo o sulla ricevuta. Inquadrando il QR Code con il wallet Alipay il cliente potrà pagare via mobile.
QUALI VANTAGGI PUÒ RICAVARE IL RETAIL DA ALIPAY
“Alipay è una piattaforma di pagamento ma è anche un’occasione di engagement” prosegue il responsabile di Alipay Italia. “Può fornire una serie di strumenti per agganciare il cliente fuori dal negozio: può mandare messaggi geoprofilati, profilare l’esperienza, offrire credito in tempo reale. È insomma uno strumento di pagamento ma anche di marketing”.