Dai primi di marzo, “Ivo va a scuola”. Ivo non è un bambino ma un robot, un robot che sta in classe al posto di un bimbo che è in ospedale e non può seguire le lezioni. Attraverso un tablet il ragazzo malato guida il robot: riceve le immagini delle lezioni in streaming, interagisce con gli insegnanti e anche con i compagni di classe.
Questo progetto è realizzato da
Elmec informatica, fornitore di servizi IT in oltre 100 Paesi, e reso possibile grazie alla connessione a banda larga fino a 100 Mbit/s offerta da
Eolo alla classe frequentata dal bambino che si trova in ospedale. Da questo mese ci sono venti Ivo in classe: dieci sono per bambini e ragazzi delle scuole di Varese, Arcisate, Casciago e Busto Arsizio ricoverati all’Istituto dei Tumori di Milano e al Policlinico San Matteo di Pavia o che devono stare a casa per un lungo periodo di malattia o di convalescenza. Altri dieci robot sono stati affidati alla
fondazione Giacomo Ascoli, che assiste i bambini affetti da patologie oncoematologiche presso l’Ospedale Filippo Del Ponte di Varese e che supporta il progetto come centro di raccolta e coordinamento.
Come già ho avuto modo di raccontare a proposito di altri esempi di “tecnologia solidale“, anche questo progetto nasce dalla risposta al bisogno specifico di una singola persona. In questo caso si tratta del desiderio di offrire al figlio di un dipendente Elmec il modo per restare in contatto con la scuola e così di aiutarlo anche a vivere meglio il periodo di degenza in ospedale.
“Il digitale può davvero creare connessioni per semplificare la vita e il Progetto Ivo va a Scuola ne è un esempio concreto”. Queste le parole con cui
Rinaldo Ballerio, Presidente di Elmec Informatica ha commentato con
Vita questo progetto, che aiuta i malato più “delicati”, i bambini.
“Ricordo quanto fosse penoso per Giacomo non poter frequentare la scuola, durante le cure e le lunghe assenze cui lo costringeva la malattia», ha ricordato Marco Ascoli, presidente della Fondazione Giacomo Ascoli e padre di Giacomo.
Con Ivo ora si apre una nuova strada utile a molti bambini malati e alle loro famiglie. Un altro esempio di tecnologia davvero solidale.