2014, anno europeo della green economy

L’Italia può uscire dalla crisi a partire dai lavori verdi. Esiste già un’Italia green che è fatta dal 22% delle imprese e che crea occupazione e ricchezza. E grazie alla quale sono stati prodotti nel 2012 oltre 100 miliardi di valore aggiunto e vengono impiegati 3 milioni di green jobs. Che sono il motore dell’innovazione

Pubblicato il 03 Gen 2014

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Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera e presidente del gruppo di lavoro congiunto sulla green economy

L’anno europeo dell’economia verde, proclamato dall’UE per il 2014 quando cade anche il nostro semestre di turno di presidenza del Consiglio dell’Unione, non è solo uno stimolo per contrastare i mutamenti climatici, che abbiamo visto drammaticamente in azione in Sardegna, ma è una straordinaria occasione per rilanciare la competitività delle nostre imprese e l’economia a partire dalla green economy, e per offrire una prospettiva anche ai nostri giovani. Nel nostro Paese, come evidenziato dal rapporto GreenItaly 2013 di Symbola e Unioncamere, già oggi esiste un’Italia green che è fatta dal 22% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza, tanto che il 38% delle assunzioni complessive programmate nel 2013 si deve a queste realtà.

Grazie a questa green Italy sono stati prodotti nel 2012 oltre 100 miliardi di valore aggiunto e vengono impiegati 3 milioni di green jobs. Che sono il motore dell’innovazione: il 61% delle assunzioni previste dalle aziende sempre nel 2013 nei settori della ricerca e sviluppo è coperto proprio da green jobs. Le nostre realtà green sono quelle più competitive, quelle che esportano di più ed innovano di più. Ma non solo. Sono anche le imprese che offrono più speranza ai giovani: il 36% delle assunzioni programmate nel 2013 dalle imprese green sono rivolte ad under 30 contro il 30% delle imprese non green. Dando segnali positivi anche sul fronte dei diritti: se guardiamo ai green jobs, tra le assunzioni a carattere non stagionale, l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato è del 52%, mentre scende al 40,5% per le figure non connesse al settore green.

Trovare la chiave per affrontare la crisi mobilitando le migliori energie del Paese e scommettendo sulla green economy è anche l’obiettivo che si sono date le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera avviando un’indagine conoscitiva sulla green economy da concludere entro i primi mesi dell’anno, in modo da poter orientare anche le politiche del governo italiano per il semestre di presidenza europeo.

* Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera e presidente del gruppo di lavoro congiunto sulla green economy

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