Manifesto

MADE IN ITALY



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Siamo un Paese che è un brand internazionale apprezzato in tutto il mondo. Cibo, moda, arredamento ma anche meccanica e…creatività. Ma dobbiamo avere il coraggio di rinascere, restituendo dignità morale ed economica al lavoro fatto con le mani, all’artigianato. E iniziare a capire che alcuni lavori vanno remunerati più di altri perché contengono una sapienza…

Pubblicato il 2 dic 2013



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Il Made in Italy per me è lusso, qualità, unicità. Paesi come l’India, la Cina, aree come il Sudamerica sono affascinati dai nostri prodotti. Che cosa vogliono da noi? Vogliono cose speciali, manufatti di grande qualità. L’Europa ha un valore altissimo e io credo moltissimo agli Stati Uniti d’Europa. E anche l’Italia ha un ruolo importante. Chi è che non vuole uno champagne francese, un orologio svizzero o un mobile italiano? Ma dobbiamo anche capire che la mappa mondiale del lavoro e dei consumi sta cambiando. Ci sono prodotti che non sono più di nostra competenza e non dobbiamo vergognarci se per 30 anni o 40 abbiamo fatto una cosa che adesso non funziona più. Dobbiamo avere il coraggio di rinascere. In questo possono aiutarci i nostri collaboratori, soprattutto quelli più giovani.

Per rinascere dobbiamo soprattutto restituire dignità morale ed economica al lavoro fatto con le mani, all’artigianato. Lorenzo Magnifico la considerava un’attività vicina alle grandi arti. Negli ultimi 30 anni così non è stato. Ma le cose stanno cambiando, si comincia a capire che alcuni lavori vanno remunerati più di altri perché contengono una sapienza e una capacità manuale che rende il nostro Made in Italy unico. Se crediamo nel manufatto italiano di grande pregio, dobbiamo investire sui giovani e valorizzare il lavoro manuale.

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