Il reverse e-commerce: che cos’è e come cambierà lo shopping

L’integrazione tra canale online e offline è il punto di partenza per le nuove strategie di sviluppo, scrive il direttore generale di Mediamarket. E avrà effetti sui formati dei negozi, sulla formazione del personale, sulle strategie di brand e sui prezzi.

Pubblicato il 09 Lug 2013

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Un negozio Saturn, il brand metropolitano di MediaMarket

Innovare. Sempre. In Mediamarket consideriamo l’innovazione un driver fondamentale per l’economia specie in tempi di ristrettezze dei consumi.
Innovazione, in questo momento, ha un nome ben preciso e cioè “Reverse e-commerce”. Il pensiero a monte è l’integrazione tra canale online e offline quale punto di partenza per le nuove strategie della grande distribuzione: un modo completo per creare con il consumatore un nuovo sistema di relazione, concreto e orientato al consumo.

Vuol dire quindi ridefinizione dei format dei mega store di vendita: non più il canale dello shopping online quale completamento dello shopping fisico, ma una nuova fase in cui il punto di vendita si appoggia sempre più alle potenzialità del cloud.

Cambia così la Shopping Experience: il negozio diventa un ecosistema in grado di trasformare l’esperienza di shopping da una semplice modalità di acquisto di un prodotto a un vero e proprio luogo di aggregazione fatto di commenti, supporti, indicazioni, suggerimenti. Lo staff di vendita non è più l’unico interlocutore perché è la rete stessa che ingloba il negozio fisico all’interno della propria engaged authority. In questo contesto, il ruolo della grande distribuzione passa esclusivamente attraverso la formulazione di un business sostenibile, ovvero in grado di autofinanziarsi, di creare liquidità e non debito.

Le aziende devono trovare il giusto equilibrio tra la rete virtuale e quella reale. Nasce quindi una “nuova” catena del valore: la sostenibilità economica non dovrebbe gravare solo sulle spalle del sistema (distributivo e industriale), ma su tutta la filiera. Dalla produzione, alla distribuzione, ai servizi, che non possono essere più costruiti e/o progettati per i singoli canali distributivi, ma integrati all’origine, ovvero pensati già in ottica di multi-integrazione. Non esiste un equilibrio economico assoluto, ma ottimale.

In quest’ottica, la strategia innovativa di Mediamarket vede una ridefinizione chiara del ruolo dei due brand all’interno della catena distributiva: Media World si assesta come catena nazionale, mentre Saturn viene identificato sempre più come brand metropolitano. Ed inoltre una chiara differenza di prezzo nelle due aree, online e punto vendita: il valore di un prodotto è anche in relazione ai servizi elargiti durante la shopping experience. Il consumatore riesce ad accettare il gap di prezzo. E ancora progettazione di negozi nuovi e diversi: per offrire al consumatore comunità interattive di ‘info-formazione’. E, passando agli esempi pratici, sarà possibile ordinare un prodotto on line, da casa propria, pagarlo online, e ritirarlo fisicamente in punto vendita. Oppure ordinare un prodotto on line, dal punto vendita, e pagarlo fisicamente nello stesso store. I clienti saranno maggiormente supportati nell’ordine e potranno accedere al sito web anche direttamente in punto vendita (grazie a tablet e smartphone che troveranno in loco) per ordinare tutti quei prodotti che non sono immediatamente disponibili nello scaffale.

Maurizio Motta è direttore generale di Mediamarket

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