Sì è appena concluso l’evento più importante dell’anno per il settore Life Science e Biotech: a San Francisco per il 36° anno si è svota la JP Morgan Healthcare Conference.
Il clima era particolarmente frizzante, anche il meteo è stato più clemente dell’edizione 2017. Ciò che non ha risparmiato quasi nessuno è stata però l’influenza, tanto da rendere di moda il fist bumb al posto della tradizionale stretta di mano, ovvero lo scambio di “pugni” per ridurre i contatti e per “cut the flu”.
In tre giorni e mezzo l’area intono a Union Square è ribollita: 25mila persone tra startup, big biotech, big pharma, VC e banker. Colazioni di lavoro, aperitivi, cene ed eventi. L’eccitazione era palpabile sia per il record di raccolta dei fondi di VC dedicati al biotech, oltre 12 billion di dollari raccolti in US secondo Pitchbook, sia per la buona performance del NBI – Nasdaq Biotech Index: nel 2017 è salito di oltre il 20%.
L’Italia c’era e ha vinto la sua scommessa
Alla JP Morgan Healthcare Conference l’Italia c’era. Ha avuto il coraggio di sfilare nella settimana di maggior concorrenza di eventi nel settore. E ha vinto la sua scommessa.
- L’entusiasta e capace Console italiano a San Francisco, Lorenzo Ortona, ha organizzato un ricevimento nella prestigiosa rappresentanza italiana verso il Golden Gate: oltre 80 presenti tra cui i gestori del fondo di VC F-Prime, il CEO di Rocket Pharma che ha appena concluso un reverse merger da oltre 400M$ e i business developer della più grande biotech al mondo, Amgen.
- Il giorno successivo, l’Italia si è presa il Four Seasons di San Francisco per un cocktail al quale hanno partecipato oltre 100 invitati. Abbiamo messo in mostra il meglio della nostra scienza in una tavola rotonda ben gestita da John Carroll, editor-in-chief di Endpoints, la newsletter di riferimento americana e mondiale del settore. John ha moderato il prof. Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele – Telethon per la terapia genica, e Rino Rappuoli, star mondiale nella ricerca sui vaccini.
L’evento, organizzato dall’ICE-ITA con il supporto del MISE e la collaborazione anche di Assobiotec, è stato occasione di incontro anche per gli italiani che sfidano il mondo del biotech: start-up come Erydel e Silk Biomaterials; VC come AurorA-TT, Innogest e Panakes; industriali come Zambon e Rovati di Rottapharm Biotech.
Forse è il caso che anche l’Italia abbia, prima o poi, un suo fondo di VC dedicato al biotech…