Alla fine dell’anno è tempo di bilanci. Che cosa c’è di meglio che farlo, dunque, con un occhio al domani? Ecco selezionati gli avvenimenti del mondo della digital innovation che (secondo il nostro parere) nel 2017 hanno portato, potenzialmente disruption, con un’idea, un progetto o un prodotto destinati a cambiare le cose come le abbiamo conosciute fino a oggi. E anche le nostre vite. Ripercorrerli è utile per prepararsi al 2018 e oltre, perché c’è chi sta lavorando con una visione che prevede il futuro e non solo l’anno fiscale.
CHI: Waymo (Google)
COSA: Auto senza conducente
DOVE: Stati Uniti
QUANDO: novembre
Waymo, società lanciata da Google parte del gruppo Alphabet, per la prima volta nella storia dell’auto ha fatto prove di driverless car in cui non c’è un umano seduto sul sedile dell’autista pronto a riprendere il controllo nel caso in cui qualcosa andasse storto. Quanto tempo sarà necessario perché diventi una cosa “normale”? Secondo gli analisti massimo 5 anni.
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CHI: governo Saudita
COSA: Intelligenza Artificiale
DOVE: Arabia Saudita
QUANDO: ottobre
Uno dei fatti più disruptive dell’anno. Specialmente se si tiene conto della nazione in cui è avvenuto: l’Arabia Saudita è stato il primo Paese al mondo ad elevare un robot al rango di cittadino. Un gesto che ha suscitato anche polemiche, ma che comunque invita a riflettere su doveri e diritti di queste “creature” destinate a confondersi sempre più con la specie umana.
CHI: Apple
COSA: Intelligenza Artificiale
DOVE: worldwide
QUANDO: novembre
L’iPhone X di Apple ha, tra le sue novità principali, un sistema di Face ID che si propone, in prima istanza, di liberare gli utenti dalla necessità di digitare una password, o premere un pulsante per il riconoscimento dell’impronta digitale, per accedere al proprio device. Ma l’obiettivo dichiarato di casa Apple è portare Face ID a livello di sistemi di pagamento: le potenzialità in campo mobile sono molto ampie, ma non si tratta dell’unico settore in cui questa tecnologia sta prendendo piede. Qui potete trovare un approfondimento.
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CHI: Amazon
COSA: Food
DOVE: Stati Uniti
QUANDO: giugno
Amazon ha spiazzato tutti: la società guidata da Jeff Bezos ha acquisito Whole Foods, azienda alimentare americana proprietaria di oltre 400 punti vendita di cibo organico e biologico, per una cifra vicina ai 14 miliardi di dollari. Così facendo il gigante Big Tech irrompe con forza nel settore di vendita di prodotti alimentari freschi, inserendosi in un campo dove operano varie società e startup. E se, a detta dei protagonisti dell’operazione, l’incontro tra Whole Foods e Amazon rappresenterà un’opportunità straordinaria di business per entrambe, gli unici a non gioire sarebbero i competitor del mercato “food and groceries”.
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CHI: e-Novia
COSA: Retail
DOVE: Italia
QUANDO: dicembre
Stanno arrivando i primi robot che, in città, consegnano pacchi a domicilio: saranno intelligenti, agili e leggeri, in grado di muoversi sui marciapiedi e di attraversare la strada per portare a termine le consegne in tempi record, evitando il traffico e le emissioni inquinanti. Si chiama Yape, Your Autonomous Pony Express, l’ecosistema nel quale è stato realizzato il primo veicolo autonomo elettrico per lo urban delivery progettato e creato interamente in Italia. Ci ha lavorato e-Novia, la «Fabbrica di Imprese» e il suo team di oltre 60 ingegneri, con l’obiettivo di offrire una risposta innovativa alla domanda, in crescita esponenziale, di spedizioni in ambito urbano. E il segnale che la tecnologia sia promettente viene anche dal fatto che giganti come Amazon ci stiano pensando seriamente.
Retail, arriva il robot che consegna pacchi a domicilio in città
CHI: Google
COSA: Retail
DOVE: worldwide
QUANDO: ottobre
La trasformazione digitale sta travolgendo anche chi ha a che fare con il “mercato delle lingue”: industria del turismo, mondo della formazione, ma anche piccole e medie aziende alle prese con l’internazionalizzazione potrebbero cambiare radicalmente a causa di un semplice paio di cuffie bluetooth chiamate Pixel Buds. Presentate di recente da Google, le Pixel Buds consistono in un auricolare che si infila nell’orecchio, si comanda sfiorando il guscio esterno e, sfruttando l’Intelligenza Artificiale, capisce quello che la persona dice e lo traduce in una lingua a scelta fra le 40 disponibili attualmente (ma ne sono previste altre). Un aiuto per gli imprenditori all’estero e verso l’industria del travel.
CHI: Station F
COSA: Startup/Ecosistemi
DOVE: Francia
QUANDO: aprile
Station F, il più grande incubatore al mondo (nonostante si appresti a perdere il primato in favore di Lisbona, ha aperto i battenti a Parigi, con Facebook come founding partner. Una parte degli oltre 34mila metri quadri della ex stazione abbandonata sarà destinata allo Startup Garden dell’azienda di Zuckerberg: 80 scrivanie a disposizione per 10-15 startup. Il core business sarà la data economy e, una volta entrate, le startup seguiranno per sei mesi un programma di incubazione con mentor provenienti dalla Sylicon Valley, guide e workshop su diversi ambiti, dal design alla user experience al marketing. Non sono stati resi noti i termini economici dell’accordo, ma da Menlo Park si parla di un “investimento multimilionario che durerà anni”. Non solo Facebook però, dato l’hub diporra di oltre 3mila scrivanie pronte ad accogliere almeno 1.000 startup.
Station F, a Parigi il più grande incubatore del mondo scelto (anche) da Facebook
CHI: JP Morgan Healthcare Conference
COSA: Biotech
DOVE: San Francisco
QUANDO: gennaio
Per il 35° anno nella città californiana, l’industria del biotech si è riunita intorno alla JP Morgan Healthcare Conference. I fondi di venture capital hanno riempito gli arsenali: ci sono a disposizione 7 miliardi di dollari per nuove imprese nel settore biotech. E se se solo due o tre anni fa 10 milioni di dollari rappresentava un ottimo primo round, ora si vedono operazioni early stage che partono con 20, 30 o anche più di 40 milioni di dollari. Protagonista la cosiddetta Car-T, terapia sperimentale per trattare linfomi e leucemie, pronta per il mercato dopo aver ottenuto l’autorizzazione alla commercializzazione.
CHI: Startup cinesi (unicorni)
COSA: Startup
DOVE: Cina
Nel panorama mondiale delle startup, parlando di unicorni, il primato a stelle e strisce inizia a essere minacciato: la Cina incalza sempre più gli Stati Uniti (con ben 12 miliardi di dollari di valutazione è di Pechino la prima startup entrata nel club degli unicorni del 2017). Cloud computing, information services, servizi per l’educazione, i campi di interesse sono molteplici e le ambizioni del dragone cinese si fanno sempre più ampie (e concrete).
Unicorni, tutte le startup che nel 2017 hanno superato 1 miliardo di valore
CHI: Intel e Facebook
COSA: Machine Learning
QUANDO: dicembre
DOVE: worldwide
Le reti neurali artificiali sono modelli matematici composti da neuroni artificiali di ispirazione alle reti neurali biologiche (quella umana o animale) che vengono utilizzati per risolvere problemi ingegneristici di Intelligenza Artificiale legati a diversi ambiti tecnologici come l’informatica, l’elettronica, la simulazione o altre discipline. E colossi come Intel e Facebook non sono stati a guardare: grazie alla loro collaborazione nasce Nervana, un processore ad altissimo potenziale specifico per l’esecuzione di algoritmi di apprendimento profondo (Deep Learning). Utilizzando la tecnologia Nervana le aziende saranno in grado di sviluppare interamente nuove classi di applicazioni di Intelligenza Artificiale che massimizzano la quantità di dati elaborati e consentono ai clienti di trovare maggiori intuizioni per il proprio business. Nervana può essere usato in cure sanitarie, social media, automotive e meteo.