Pigrizia o incapacità? L’ultimo CFO Study di IBM, basato su più di 500 interviste, pone i leader finanziari a metà strada.
La maggior parte dei CFO non sfrutta tutta la potenza delle tecnologie esistenti, e il 66% basa ancora il suo lavoro su fogli di calcolo e intuizione. Nonostante questa sia la realtà, l’82% riconosce il valore che i Big Data possono portare al proprio lavoro, ma solo il 24% pensa che la propria “squadra” sia all’altezza del compito.
Ecco alcuni risultati:
– L’utilizzo dei Big Data differenzia il CFO di maggior successo: il 44% dei CFO con migliori performance combina dati interni ed esterni per monitorare, fare previsioni sulla supply-chain, sui dati finanziari, sulla pianificazione e sulla conduzione di analisi di settore. Questi stessi CFO utilizzano gli insight disponibili per promuovere una crescita redditizia, avere più tempo da dedicare alla creazione di un’infrastruttura sui Big Data, per gestire acquisizioni e cessioni e sviluppare nuovi modelli di business.
– Il CFO è ancora “seduto accanto” al proprio CEO. E’ da notare che i CxO di oggi dichiarano di lavorare più a stretto contatto con il proprio CFO rispetto a qualsiasi altro collega. E anche i CEO confidano di più sul CFO rispetto al resto del Consiglio di Amministrazione soprattutto in fase di formulazione della strategia aziendale, rafforzandone così lo status.
– I top CFO interagiscono con i clienti e comprendono il digitale: essi hanno anche una migliore comprensione del dominio digitale che ormai ricopre quasi la metà della strategia aziendale. Inoltre, la maggioranza (70%) comprende e collabora con i clienti in modo più esteso rispetto agli altri CFO.
Ecco il report in versione integrale