Milano non ce l’ha fatta: l‘Agenzia europea del farmaco (EMA) sarà trasferita a Amsterdam. La decisione sullo spostamento della sede da Londra, resosi necessario all’indomani della Brexit, è stata presa tramite sorteggio. “C’è grande delusione – hanno commentato il presidente della Regione Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala – ma anche la consapevolezza che si è fatto tutto quello che si poteva fare per avere un dossier di candidatura molto competitivo, lo si è visto nelle prime due votazioni. Dispiace, eravamo prontissimi“.
La selezione della sede si è svolta tramite un complicato meccanismo di voto oggi a Bruxelles, a margine del Consiglio Affari generali dell’UE, a cui hanno partecipato i ministri degli Affari europei. Si sono tenute tre votazioni. Nel primo pomeriggio è stata diffusa la notizia del superamento del secondo turno di votazioni da parte di Milano. Dopodiché il campo della sfida è rimasto circoscritto a Amsterdam e Copenhagen, le altre due pretendenti che hanno ricevuto più voti. Al secondo turno la città italiana era in testa con 25 voti contro i 20 delle altre due.
Con il nostro impegno #Milano supera il primo round di votazioni per #Ema. Lavoriamo, con grande fiducia, per il secondo turno. #EMAMilano
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) November 20, 2017
Il ballottaggio (terzo e ultimo turno di votazione) tra Milano e Amsterdam era finito in parità, con 13 voti a testa. È stato quindi necessario il sorteggio della presidenza estone, che ha scelto a sorte tra due buste.
CHE COS’È L’AGENZIA EUROPEA PER I MEDICINALI
L’European Medicines Agency, Agenzia europea per i medicinali (EMA), protegge e promuove la salute dei cittadini e degli animali valutando e monitorando i medicinali all’interno dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE). I compiti principali dell’agenzia consistono nell’autorizzare e monitorare i medicinali nell’UE. Le imprese vi si rivolgono per richiedere un’autorizzazione all’immissione in commercio unica, che viene rilasciata dalla Commissione europea. Qualora concessa, essa consente l’immissione in commercio del medicinale interessato nell’intero territorio dell’UE e del SEE. In pratica è l’unica autorità europea che autorizza la commercializzazione di nuovi farmaci e nuove terapie: una sola autorizzazione valida per tutti i paesi europei.
EMA: BUDGET, INDOTTO, DIPENDENTI, EVENTI
Ad oggi l’EMA ha ancora sede a Londra in 30 Churchill Pl, Canary Wharf, ma in conseguenza della Brexit, a marzo 2019 dovrà necessariamente traslocare. Istituita nel 1995, ha 897 dipendenti. L’attuale direttore esecutivo è un microbiologo italiano, Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia italiana del farmaco. L’EMA ha un budget annuale di oltre 300 milioni di euro e organizza una media di 500 meeting internazionali che ogni anno portano nella città che la ospita più di 65 mila partecipanti. L’Università Bocconi ha stimato l’indotto generato dalla presenza di EMA in una città sia pari a circa 1,7 miliardi di produzione aggiuntiva e 860 occupati in più all’anno.
AGENZIA EUROPEA PER I MEDICINALI, MILANO IN CORSA DAL 2016
Della candidatura di Milano a sede dell’EMA si è cominciato a parlare all’indomani del referendum che ha sancito l’addio di Londra dall’Unione europea.
Il primo a lanciarsi ufficialmente sulle spoglie della Brexit, a giugno 2016 (seppure con altro in mente al posto dell’EMA), è stato Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che all’indomani dell’esito referendario del 24 giugno ha twittato: “#Brexit è una cattiva notizia per #UE ma forse una opportunità per Milano che potrebbe accogliere le realtà economiche in fuga da Londra”. In realtà ha poi specificato di riferirsi al fatto che Milano potesse ospitare l’Autorità bancaria europea (Abe), Una proposta che ha riscosso consensi da parte di leader locali e nazionali, ma che successivamente si è rivelata infattibile. In replica a Sala è intervenuto in quel contesto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni suggerendo di portare a Milano l’Agenzia Europea del Farmaco. “Mi auguro – ha dichiarato Maroni – che il governo tenga conto di questa richiesta, facendo del nostro capoluogo il punto di riferimento europeo per le biotecnologie e per la salute”.
EMA, IL “TIFO” DEL BIOTECH ITALIANO
A novembre 201 Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, in questa intervista a EconomyUp, sosteneva la necessità di trasferire l’Agenzia europea del Farmaco a Milano, oltre a “tifare” per la creazione di uno Human Technopole, polo scientifico-tecnologico, nell’area Expo,
Il leader dell’associazione che riunisce le imprese attive nelle biotecnologie affermava che i possibili nuovi investimenti derivanti da tecnopolo e agenzia del farmaco avrebbero ridato “slancio a un ambito che è un’eccellenza dell’innovazione nel Paese ma che soffre per la scarsità di finanziamenti in capitale di rischio”.
Sempre a novembre 2016 interveniva sull’argomento Pierluigi Paracchi, Chairman e CEO Genenta Science, startup che sviluppa terapie geniche antitumorali. “Milano – scriveva – è la candidata ideale: ha leadership in Italia e non solo, insieme con la Lombardia, nella sanità privata e pubblica, nella ricerca, nella medicina e nelle biotecnologie. A Sesto San Giovanni sta nascendo la cittadella della Scienza quale unione tra Istituto Nazionale Tumori e Besta, l’Ospedale San Raffaele così come la Maugeri sono stati risanati e non hanno mai smesso di competere a livello nazionale e internazionale. Humanitas, Istituto Europeo di Oncologia, Mario Negri, e l’elenco non è terminato. Assobiotec, l’associazione delle imprese attive nelle biotecnologie ha sede a Milano, e non a Roma. La Lombardia guida per numero di imprese e di addetti nella ricerca. A Milano, così pare, nascerà l’Human Technopole”. Concludeva Paracchi: “Abbiamo rinunciato alle Olimpiadi, a Roma. Forse con le banche in queste condizioni non siamo così credibili per reclamare l’Autority di Vigilanza sul sistema del credito. Ma non possiamo perdere EMA. Qui abbiamo tutte le carte in regola”.
#EMAmilano, portare l’Agenzia a Milano è un’opportunità anche per le startup
Nonostante il supporto di istituzioni, industrie e associazioni di categoria Milano non è riuscita ad aggiudicarsi la sede dell’EMA. E la cosa più triste è che alla fine, a decidere, è stato il caso. (L.M.)