Auto a guida autonoma, General Motors pronta a lanciarla entro il 2020

Il gruppo americano, secondo gli analisti, è in posizione avanzata rispetto ai concorrenti per avviare la produzione di massa e monetizzare entro un anno e mezzo gli investimenti. Ne sono prova i test condotti a San Francisco e la presentazione del design della sua prima driverless car, la Cruise Generation

Pubblicato il 06 Ott 2017

Cruise Generation 3

Se nuove case automobilistiche come Tesla sono già note per essere in testa alla corsa verso l’auto a guida autonoma, i giganti dell’auto tradizionale non stanno certo a guardare. Tra tutti, secondo Rod Lache, analista di Deutsche Bank, General Motors è in posizione particolarmente avanzata per riuscire ad avviare la produzione di massa e monetizzare a breve termine (entro un anno e mezzo) gli investimenti in questo settore.

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“Le auto a guida autonoma di GM – ha scritto Lache un paio di settimane fa in una nota, secondo quanto riferito da Cnbc ­- saranno pronte per il dispiegamento commerciale, senza autisti umani, molto prima di quanto ampiamente atteso (entro semestri, non anni) e potenzialmente anni prima dei concorrenti. Crediamo che il business costruito su questa piattaforma crescerà molto più velocemente delle attese, e una crescita veloce potrà garantire vantaggi sostanziali”.

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Secondo l’analista, la prova dell’imminente lancio delle vetture autonome da parte di GM sono i recenti test condotti in complessi urbani come San Francisco e la presentazione del design della prima auto autonoma della casa americana, la Cruise Generation 3.

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Secondo l’ipotesi di Deutsche Bank, al momento del lancio della sua auto autonoma GM punterà non tanto sul mercato retail quanto sulla costruzione di una flotta commerciale per fornire servizi di mobilità in ambiente cittadino: in altre parole, una rete di car sharing automatizzata. La nota dell’analista rileva infatti come oltre il 60% degli americani che vivono in città troverebbe più conveniente (sia dal punto di vista logistico sia da quello economico) utilizzare servizi di mobilità automatici piuttosto che comprare un veicolo, e ciò consentirà alla casa automobilistica di raggiungere una quota di mercato del 17,5% a livello degli Stati Uniti, con un valore potenziale di 7mila miliardi di dollari per il mercato globale. “Si tratta – sottolinea Lache – di un’opportunità enorme, con un modello di monetizzazione (diverso dall’attuale transazionale/ciclico del quale vivono attualmente le case automobilistiche) da valutare con particolare attenzione”.

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