Migliorare la qualità della vita delle persone non vedenti e ipovedenti grazie alla tecnologia? Questa è una battaglia “antica”, che lentamente ma costantemente segna progressi e passi in avanti.
L’ultimo in ordine di tempo si chiama BlindPad, progetto sviluppato nell’ambito del programma della Commissione Europea “ICT Work programme 2013” del Settimo Programma Quadro e guidato dall’IIT, il nostro
Istituto Italiano di Tecnologia.
Dopo tre anni di lavoro, il gruppo guidato da
Luca Brayda, ricercatore team-leader all’IIT, ha messo a punto un prototipo, che è stato testato con quasi 250 prove sperimentali da persone con disabilità visive in Italia – l’Istituto David Chiossone Onlus di Genova, ha coinvolto circa 50 persone di tutte le fasce d’età – e in Polonia, con l’istituto FIRR di Cracovia.
Il dispositivo è composto da una tavoletta tattile che contiene giochi educativi (serious games) in grado di far percepire con le dita mappe, disegni e forme geometriche, in modo più semplice e versatile rispetto alle tecnologie attuali.
Così è possibile comprendere concetti astratti, come per esempio le figure geometriche e “mappe” di luoghi, ad esempio la disposizione degli arredi e delle porte di una stanza, facendo in questo modo “vedere” le persone non vedenti.
La tavoletta tattile misura circa 15×12 cm: è costituita da una griglia di quasi 200 piedini in plastica, detti “taxel”, stampati in 3D e distanti l’uno dall’altro meno di 1 centimetro, i quali si sollevano e abbassano a comando tramite l’interazione con una griglia di piccoli magneti sottostanti. I “taxel” sono l’equivalente tattile dei “pixel”. Le mani della persona non vedente esplorano liberamente la tavoletta, che offre un’immagine in rilievo del contenuto visivo che si vuole imparare e che è tradotto dalla tavoletta dal mondo visivo a quello tattile.
L’apprendimento delle forme disegnate dai taxel è guidato dall’utilizzo di serious games, che stimolano la rappresentazione mentale di più oggetti contemporaneamente e di mappe tipo “voi siete qui”, come un piccolo GPS da interni.
L’uso di questi giochi, insieme alle tecnologie tattili programmabili, migliora le capacità spaziali delle persone con disabilità visiva. Infatti, dopo gli esercizi riabilitativi, gli utenti riescono a muoversi in un ambiente, perché riconoscono quanto appreso e sentito con le dita e con il gioco educativo.
La tecnologia BlindPAD potrà essere usata come piattaforma riabilitativa portatile sia clinica che negli ambienti scolastici e domestici, a un costo più basso rispetto alle soluzioni esistenti. Inoltre BlindPAD può anche essere collegato a dispositivi mobili come laptop e tablet. Ora l’obiettivo del gruppo di ricerca è di reperire ulteriori finanziamenti per renderlo un vero prodotto. Vedremo nei prossimi mesi come andrà questa ricerca…