Anna Amati: “A scuola servono lezioni di futuro”

La coordinatrice italiana della Kauffmann Foundation a EconomyUpTv: «Gli insegnanti dovrebbero spiegare ai giovani il mondo di oggi e le richieste del mercato». Ma anche le imprese devono cercare nuovi stimoli. E il Global Entrepreneurship Congress di Milano 2015 sarà una buona occasione: «L’ecosistema italiano si farà conoscere di più”

Pubblicato il 01 Ott 2014

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Per la crescita e la nascita di nuove imprese, un aspetto fondamentale è la formazione. Ne è convinta Anna Amati, architetto prestato alla causa dell’innovazione. Vicepresidente di Meta Group, componente del consiglio direttivo di Italia Startup e coordinatrice italiana della Kaufmann Foundation, il più importante centro mondiale per lo studio della nuova imprenditorialità.

[Anna Amati: “O si aiutano i giovani o si muore]

Ma cosa bisognerebbe insegnare ai ragazzi per avviarli al futuro? Ospite del nostro magazine televisivo su Reteconomy (Sky816), Anna Amati ha scandito le priorità: “La scuola oggi sembra troppo concentrata sul passato. Servono più insegnamenti su cos’è il mondo oggi, su dove sta andando, sulle richieste del mercato. Solo così i giovani possono orientarsi e fare scelte più efficaci per entrare nel mondo del lavoro. Da dove cominciare? Proprio da un potenziamento dello studio delle lingue straniere”.

La scuola, quindi, deve riuscire a creare una cultura pi al passo con i tempi e più imprenditoriale. Ma anche le imprese stesse, e tutto l’ecosistema che le sostengono, devono essere capaci di trovare nuovi stimoli e contaminazioni. Un’occasione per farlo sarà il GEC, Global Entrepreneurship Congress, che dal 16 al 19 marzo 2015 porterà al Mico di Milano startupper, policy maker, studenti e investitori da 153 Paesi. Anna Amati, che ha messo la firma per portare in Italia questa festa dell’imprenditoria, spiega a che punto sono i lavori.

GUARDA L’INTERVISTA DI GIOVANNI IOZZIA AD ANNA AMATI PER ECONOMYUPTV

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