Intesa Sanpaolo investe su una startup inglese per testare nuovi modelli di business

Il corporate venture capital dell’istituto di credito è entrato nel capitale di iwoca, che offre servizi finanziari digitali per Pmi. «Per noi è una scelta strategica», dice il Chief Innovation Officer del Gruppo Maurizio Montagnese. «Ci permette di essere presenti in segmenti di mercato che altre banche non presidiano»

Pubblicato il 18 Lug 2017

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Neva Finventures, veicolo partecipato al 100% da Intesa Sanpaolo e dedicato agli investimenti nel settore fintech, è entrata nel capitale di iwoca, startup fintech britannica lanciata a fine 2011 con l’obiettivo di offrire servizi finanziari a PMI che commerciano in Gran Bretagna, Polonia, Spagna e Germania. L’investimento, il cui ammontare non è stato reso noto, coincide con una partnership strategica tra la banca italiana e la fintech londinese: l’accordo prevede l’apertura di un nuovo sistema di finanziamenti destinati a clienti di piccole dimensioni, cioè con fatturati fino a 5 milioni di euro; la proposta iwoca sarà inizialmente testata sui clienti dell’Europa centro-orientale, ma in seguito è previsto che l’offerta venga ampliata anche al mercato italiano e a quelli di Medio Oriente e Africa settentrionale.

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La tecnologia di iwoca si basa su una piattaforma completamente digitale che permette di approvare, in base alla performance delle aziende clienti, finanziamenti fino a 100.000 euro in tempi rapidi: grazie alle oltre 25.000 transazioni dal lancio nel 2012, iwoca è così diventata una delle principali startup fintech nel settore del credito alle Pmi in Europa.

“L’ingresso nel capitale di iwoca – spiega in un comunicato Maurizio Montagnese, Chief Innovation Officer del Gruppo Intesa Sanpaolo – è per noi strategico in quanto rafforza la posizione del Gruppo verso nuovi modelli di business e, in particolare, nell’ambito dei servizi finanziari digitali ad alto contenuto innovativo. Le sinergie industriali tra iwoca e Intesa Sanpaolo potrebbero essere rilevanti nei prossimi anni e ci permette di essere presenti in segmenti di mercato che altre banche non presidiano”.

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Per il corporate venture capital della banca italiana si tratta del terzo investimento, per un totale di 16 milioni di euro su una dotazione iniziale di capitale pari a 30 milioni: nel 2016 è stato infatti perfezionato l’ingresso nel fondo berlinese Rocket Internet Capital Partners, mentre è del 2017 l’ingresso nel capitale di R3 CEV.

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