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Startup, 3 errori da evitare nelle candidature a bandi pubblici

Leggere con attenzione la modulistica, puntare sull’iperspecializzazione e non cercare a tutti i costi contributi a fondo perduto: sono alcuni degli accorgimenti che una giovane società innovativa dovrebbe seguire quando sta per presentare richiesta di fondi statali o regionali. Qui i dettagli su cosa fare per vincere

Pubblicato il 29 Giu 2017

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I bandi per ottenere fondi pubblici attraggono le startup. È una fonte di finanziamento alternativa al canale dei family and friends o, per i più fortunati, agli investimenti da soggetti esterni quali business angels e fondi di venture capital.

D’altra parte i contributi nazionali e regionali messi a disposizione dai Fondi Strutturali  e dai Fondi Diretti Europei (quali Horizon 2020, solo per citare il più noto), rappresentano un’ottima opportunità per gli aspiranti imprenditori. Di conseguenza sono numerosi gli startupper che decidono di candidarsi per questo o quel bando. Eppure, anche nel caso di procedure come queste, che sembrano in apparenza prive di criticità, si può rischiare di perdere tempo, energie e anche risorse se non si hanno gli strumenti adeguati per “maneggiarle con cura”.

Per provare a vincere servono alcuni accorgimenti. Per esempio bisogna leggere con attenzione il bando (sembra banale, ma non tutti lo fanno), occorre puntare sull’iper-specializzazione della propria startup invece di improvvisarsi tuttologi e non è necessario ricercare a tutti i costi contributi a fondo perduto (ovviamente i più ambiti dai giovani imprenditori), perché hanno le loro contro-indicazioni.

In questo articolo di StartupBusiness sono elencati i modi per evitare che la propria startup gestisca in modo improprio la candidatura a un bando per finanziamenti pubblici. Per continuare a leggere clicca qui

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