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#2015Up, De Castro (Ue): «L’anno del Made in Italy agroalimentare»

I nostri prodotti sono saliti alla ribalta mondiale grazie a Expo e a un export da record: 18 miliardi nel primo semestre. Lo scrive il coordinatore della Commissione Agricoltura del parlamento europeo, che ora lavora al regolamento sull’agricoltura bio, di cui l’Italia è tra i primi produttori nell’Unione

Pubblicato il 17 Dic 2015

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Paolo De Castro

Il 2015 è stato indubbiamente l’anno del Made in Italy agroalimentare. È stato l’anno dell’Expo, evento che ha riscosso grande successo, contribuendo a portare l’immagine dell’Italia alla ribalta internazionale e suscitare un dibattito pubblico intorno ai temi dell’alimentazione. Inoltre il primo semestre 2015 è stato notevole per quanto riguarda le esportazioni del settore agroalimentare, che hanno raggiunto quasi 18 miliardi di euro, un vero e proprio record, ponendo le basi per raggiungere entro fine anno la storica cifra di 36 miliardi di euro. La crescita del primo semestre 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, è stata di oltre 8 punti percentuali. Circa i due terzi delle esportazioni hanno interessato i Paesi dell’Unione Europea, con una crescita del 5%, ma il Made in Italy a tavola ha fatto registrare un picco soprattutto negli Stati Uniti con un +28%, in Cina (+18%) e nei mercati asiatici in generale (+24%), anche se il miglior risultato è quello che viene dall’Oceania, con un +29%. Da sottolineare l’eccellente risultato nelle esportazioni di vino: 2,5 miliardi in sei mesi e una crescita del 7%. In questo modo l’agroalimentare diventa in Italia il secondo comparto dell’economia per quota di esportazioni dopo la meccanica. Certo, ci sono altri Paesi europei che esportano prodotti agroalimentari più di noi: al primo posto nella Ue c’è la Germania. Questo perché ha grandi aziende agricole, da noi la stragrande maggioranza sono piccole imprese. Tuttavia i risultati che portiamo a casa sono notevoli.

Il 2015, a livello europeo, è stato anche l’anno della ulteriore implementazione del Pacchetto Qualità. Approvato dalla Plenaria del Parlamento europeo a fine 2012, contiene la Protezione “ex-officio”, norma prevede per gli Stati membri l’obbligo di mettere in atto adeguate azioni amministrative e giuridiche al fine di prevenire o fermare l’uso improprio a discapito delle indicazioni Dop e Igp. Grazie a questa norma sono stati prontamente sequestrati falso Prosciutto San Daniele e falso Olio Igp toscano ritrovati di recente in Gran Bretagna. La legislazione europea è solida e forte, e noi la stiamo applicando.

Una norma approvata invece quest’anno riguarda il Regolamento Frutta e Latte nelle scuole primarie della Ue. La prossima programmazione vedrà l’ampliamento della lista dei prodotti lattiero-caseari ammessi alla distribuzione nelle scuole e l’obbligo per gli Stati membri di destinare il 15% del budget (l’Italia riceverà un totale di 148,2 milioni di euro) ai programmi educativi su progetti di educazione alimentare per la fascia 6-10 anni.

Altra normativa concepita nel 2015, ma che dovrebbe vedere la luce nel 2016, riguarda il nuovo regolamento sull’agricoltura biologica. L’Italia è uno dei primi produttori di agricoltura biologica nell’Unione europea, quindi anche un provvedimento di questo tipo potrebbe contribuire a incentivare il Made in Italy.

* Paolo De Castro, coordinatore S&D della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo

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