Il made in Italy non è soltanto pizza, pomodoro, formaggio e vino: il settore alimentare, sicuramente, è quello più noto all’estero, ma a portare nel mondo la capacità e l’inventiva italiane è anche e soprattutto l’industria. Lo dimostra la storia di Ing. Ferrari Spa, che non è la casa automobilistica del cavallino rampante (anche se la sede è sempre da quelle parti, a Modena) ma l’azienda che dal 1917 produce impianti meccanici ed elettrici per la climatizzazione, il controllo dei parametri ambientali e il risparmio energetico.
E oltre a essere partner della Rossa, di Maserati e di Lamborghini nel campo automotive, di Gambro nel settore biomedicale e di Chiesi in quello farmaceutico, di Tetra Pak e di Ima nel packaging, l’azienda ha di recente legato il proprio nome anche a Philip Morris, gigante americano del tabacco (che, casi della vita, è anche sponsor dell’altra Ferrari, quella che corre in Formula 1).
Come riporta il Sole 24 Ore, la multinazionale americana si è infatti affidata all’azienda modenese per gli impianti dei suoi due nuovi stabilimenti sorti nell’area di Bologna: quello di Crespellano, dove si sta realizzando un’area di 70mila metri quadrati, e quello di Zola Predosa, dove Philip Morris ha creato la fabbrica pilota per la produzione di iQOS, lo stick che, scaldando il tabacco invece di bruciarlo come nelle normali sigarette, è stato pensato per far concorrenza all’avanzata delle sigarette elettroniche.
Forte anche di questo successo e del raggiungimento della soglia di 30 milioni di euro di fatturato annuo (con una crescita del 25% negli ultimi due anni e un incremento del 20% previsto per il prossimo), Ing Ferrari si prepara, in vista del suo centesimo compleanno, ad ampliare gli stabilimenti con 1.200 metri quadrati di nuovi uffici e con l’assunzione, nell’ultimo anno, di 24 tra ingegneri e laureati in materie scientifiche.
(C.D.)