Allianz, che pochi giorni fa ha acquisito una quota di minoranza nella startup fintech MoneyFarm (valutando la società di roboadvisory italiana 70milioni di euro), non è nuova a investimenti in startup. Tanto che recentemente ha lanciato un proprio Innovation Lab in Asia, ha creato l’acceleratore Allianz X (orientato in modo specifico all’InsurTech) e a giugno ha investito nella startup berlinese Simplesurance. Fondata nel 2012, questa realtà specializzata nel fintech consente ai propri clienti di comprare online diversi prodotti e, contemporaneamente, di abbinarvi una polizza assicurativa senza bisogno di firmare documenti cartacei di alcun genere: già 1.500 shop online hanno implementato il software di Simplesurance, e Allianz, vedendo nella startup una possibilità di entrare in questo settore di mercato, non ci ha pensato due volte. E, come nel caso di Moneyfarm, ha acquisito una quota di minoranza della società, dando il via a una partnership: ora Simplesurance distribuisce in 28 Paesi europei i prodotti assicurativi Allianz attraverso i portali di e-commerce che utilizzano il suo software.
Quella di investire in startup che possano da un lato espandere il portafoglio clienti e dall’altro offrire soluzioni innovative alla
clientela consolidata, del resto, non è una filosofia nuova per il colosso assicurativo tedesco: “La cooperazione con startup innovative – aveva spiegato il Chief Digital Officer della compagnia, Solmaz Altin, al momento dell’investimento in Simplesurance – aiuta la nostra ambizione di andare incontro alle esigenze della clientela ovunque e in ogni momento”. E Marc Oerke, capo di Allianz Digital Corporate Ventures, dopo gli investimenti in altre tre startup a settembre 2015 (Argus Cyber Security, QuanTemplate e Urgent.ly) aveva sottolineato che “cerchiamo opportunità di investimento in aziende giovani” con le quali la partnership possa offrire “un valore aggiunto sia alla startup sia ad Allianz”.
La multinazionale di Monaco, così, tiene d’occhio attivamente con un continuo monitoraggio “imprenditori che portino nuove idee con il potenziale di offrire nuovi prodotti o servizi ai nostri clienti, o addirittura di penetrare in nuovi gruppi di consumatori. E siccome le nuove tecnologie che sviluppano potrebbero addirittura portare a modelli di business dirompenti per l’industria assicurativa, non vogliamo essere solo spettatori ma giocare un ruolo attivo nell’innovazione digitale”. Anche perché “gli investitori sono pronti a mettere un sacco di soldi sul piatto delle compagnie con politiche assicurative dirompenti”. L’obiettivo, secondo Oerke, è quello di “investire in 5-7 startup ogni anno: nell’arco di 5 anni avremo un discreto portafoglio di partnership”.