La storia

Così una startup vuole rendere smart la manifattura made in Italy

Stefano Bisanti, 31 anni, ha ideato nel 2015 ISPlatform, marketplace B2B dedicato all’elettronica italiana per rendere accessibili le Pmi sul mercato internazionale facilitando l’incontro fra domanda e offerta. Già 200 le imprese iscritte. «E sto già pensando a una nuova tecnologia per la tracciabilità online»

Pubblicato il 03 Ott 2016

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Stefano Bisanti, cofounder di Intermed Solutions

“Si parla tanto di Industria 4.0, tutti vogliono rendere smart il processo produttivo con le macchine intelligenti. Ma c’è un anello debole nella catena: i clienti come entrano in azienda? Noi vogliamo risolvere il problema, ottimizzando l’interazione tra l’azienda committente e il fornitore”. Stefano Bisanti ha ben chiaro il quadro del Made in italy e ha fondato una startup per rilanciarlo, in chiave moderna e innovativa: si chiama Intermed Solutions, società dalla quale è nata ISPlatform, una piattaforma che funziona come punto d’incontro virtuale tra offerta italiana e domanda estera nel settore elettrico-elettronico.

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“Perché si possa rilanciare in Italia e nel mondo il concetto di Made in Italy come simbolo di qualità produttiva e come punto di incontro tra tradizione e innovazione, è necessario indirizzare le energie verso la creazione di piattaforme B2B open e online – spiega il giovane imprenditore – Questi canali permettono di abbattere le barriere e di rispondere alle sempre maggiori esigenze di flessibilità e usabilità degli acquirenti e dei venditori a livello globale, rendendo possibile effettuare le transazioni di beni e servizi con processi più snelli”.

A dargli ragione, un’analisi di Frost & Sullivan (Future of B2B Online Retailing), secondo la quale entro il 2020 le vendite online B2B rappresenteranno quasi il 27% del commercio totale dell’industria manifatturiera.

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Origini pugliesi, 31 anni, dopo la laurea in Scienze di Internet all’università di Bologna, inizia a lavorare per un’azienda emiliana del settore elettronico. “Presto mi sono reso conto che l’azienda aveva un problema: una produzione altalenante, con picchi di produzione solo in alcuni periodi. Sintomo, questo, che anche una grossa realtà può avere difficoltà a proporsi sul mercato a livello commerciale – racconta Bisanti -. Così iniziai a riflettere e a cercare una soluzione al problema: era necessario semplificare l’incontro tra domanda e offerta per valorizzare e rendere accessibili le nostre aziende a livello internazionale. E lo strumento per farlo non poteva che essere internet”.

Stefano si mette a lavoro e ne parla con l’amica Arielle Garnier, francese, 31 anni, conosciuta grazie a un Erasmus durante il periodo universitario. Ai due si unisce Sandro Di Benedetto, 32 anni di Agrigento, collega alla facoltà di scienze di Internet. A maggio del 2015 i tre aspiranti imprenditori fondano Intermed Solutions e lanciano ISPlatform la piattaforma che funziona come marketplace B2B dedicato all’elettronica Made in Italy. La sede è in Puglia: “Vogliamo portare una ventata di innovazione e tecnologia nella mia terra” dice orgoglioso Bisanti. E, dopo solo un anno che è servito alla startup come fase di test in Italia e Francia, sono già 200 le piccole e microimprese italiane entrate in contatto con committenti internazionale grazie ad ISPlatform: “Sono tutte piccole realtà la cui visibilità non andrebbe oltre il territorio regionale” dice Bisanti. “La piattaforma ha due funzioni principali: rende accessibili le Pmi italiane sul mercato internazionale ed è uno strumento di e-sourcing pratico, veloce e sicuro” continua Bisanti. “Il funzionamento è semplice: al committente basta descrivere il proprio bisogno per ottenere in meno di 7 giorni le migliori offerte del mercato italiano, mentre al fornitore basta descrivere la propria attività per promuoverla online, ricevere richieste di quotazione qualificate ed acquisire committenti internazionali. Se l’affare va in porto, noi prendiamo una commessa dal committente e una dal fornitore”.

ISPlatform, dunque, non è solo un mezzo per incrementare il fatturato delle piccole imprese del settore elettrico-elettronico ma anche uno strumento per digitalizzare e internazionalizzare l’imprenditoria italiana: “abbiamo già un’altra idea per rendere smart la manifattura made in Italy: creare una nuova tecnologia per la tracciabilità online che aiuterà il committente a tracciare il prodotto commissionato mentre è in fase di produzione”.

Intanto, “teniamo d’occhio call e competition: cerchiamo i fondi per entrare su nuovi mercati, in primis Germania e Regno Unito”.

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