Un italiano ha venduto le sue “caramelle” a un grande gruppo americano per 5,9 miliardi di dollari. L’italiano si chiama Riccardo Zacconi, è Ceo di King Digital, società con sede nel Regno Unito sviluppatrice tra l’altro di Candy Crush Saga e Farm Hero, popolarissimi social game per smartphone, ed ha appena ceduto la società alla grande casa californiana di videogiochi Activision Blizzard, che produce Warcraft e Call of Duty.
Activision ha ufficializzato l’acquisizione, che sarà fatta attraverso la sua controllata ABS Partners C.V, appunto per una cifra pari a 5,9 miliardi di dollari, 18 dollari per azione. La transazione, dopo le necessarie autorizzazioni, dovrebbe completarsi entro primavera 2016. King Digital dovrebbe continuare ad operare in modo indipendente da Activision e il Ceo dovrebbe restare Riccardo Zacconi.
Con questa mossa il colosso Activision, uno dei più grandi editori di internazionali di giochi tradizionali, adesso possiede uno dei principali sviluppatori di giochi su mobile e mette le mani sulla più grande comunità di mobile gamer del mondo. L’operazione garantirà così al gruppo che viene a formarsi un totale di oltre 500 milioni di utenti mensili attivi in quasi 200 Paesi e, secondo gli analisti, migliorerà gli utili adjusted di Activision di circa il 30% il prossimo anno. “A parte YouTube o Facebook non esiste una rete mondiale che abbia un numero più grande di utenti” ha dichiarato Bobby Kotick, chief executive di Activision. “La grande opportunità qui è quella di esplorare la proprietà intellettuale che Activision Blizzard possiede e vedere come sfruttarla all’interno di questa rete”. Kotick ha poi precisato che l’acquisizione aiuterà il suo gruppo ad espandere l’attività e a raggiungere una clientela più vasta, sottolineando che il 60% degli utenti di King sono donne e che la forza della società sta nella capacità di produrre giochi per cui non sono necessarie console o hardware particolari. L’acquisizione contribuisce inoltre alla diversificazione del business e le consente di usare applicazioni già create da King Digital invece di doverne sviluppare in proprio di nuove.
Ma chi è King Digital e soprattutto chi è Riccardo Zacconi, forse uno degli italiani che in questi ultimi mesi (se non anni) può vantare una exit così clamorosa?
King Digital è una startup fondata in UK nel 2003 ma è diventata famosa nel 2012 grazie al successo di Candy Crush, un gioco-puzzle il cui “campo di battaglia” è un tavolo diviso in tanti quadratini, ognuno dei quali contiene un caramellina gommosa. Al momento King Digital ha circa un 1.600 dipendenti ed è stata quotata lo scorso anno a Wall Street per un valore iniziale di 7 miliardi e mezzo di dollari, il più ricco ingresso in borsa della storia per una società britannica. Valutazione dovuta in larga misura all’applicazione Candy Crush, estremamente favorita nella sua diffusione dalla partnership con Facebook. Il co-fondatore e Ceo, Zacconi, 48 anni, è stato inserito dal Guardian nel 2013 tra le cento personalità ritenute più potenti nei media in tutto il mondo: figurava al cinquantaseiesimo posto dietro a Larry Page (Google), Rupert Murdoch (News Corp/Sky) e Jeff Bezos (Amazon), ma davanti a Marissa Mayer (Yahoo!).
Nato a Roma nel 1967, figlio di dentista, laureato in Economia e Commercio, si è poi trasferito in Germania negli anni Novanta e quindi a Londra nel 2001. Non è una new entry dell’industria dei media e di Internet: ha mosso i primi passi durante la prima ondata della new economy, con esperienze di consulenza e gestione in portali (Spray, Lycos) e siti di appuntamenti (uDate.com). Nel 2003 è stato tra i fondatori di King.com, società londinese inizialmente specializzata nello sviluppo di giochi per piattaforme web come Msn e Yahoo. Dopo qualche momento difficile è tornato in auge con Candy Crush Saga lanciato nel 2012.
In un’intervista a “Repubblica” Zacconi ha raccontato che agli inizi aveva cominciato a fare consulenze aziendali in Germania e poi si era specializzato nel settore di Internet. Dopo aver venduto la società di Monaco di cui era uno dei top manager, a Londra gli è stata offerta una specie di borsa di studio per imprenditore: “Dovevo solo cercare delle idee e proporle – dice – senza nemmeno l’obbligo di proporle a chi mi pagava lo stipendio. Il genere di incentivi con cui questa città attira cervelli”. L’imprenditore specifica che Candy Crush non è stata la prima idea che gli è venuta, ma…“la cinquantesima. E non era proprio mia, ma del team di maghi del software che avevo conosciuto a Monaco e ho portato con me. In Germania avevamo scoperto il filone d’oro dell’online dating, i siti per cuori solitari. A Londra ne abbiamo individuato un altro: i giochi per telefonino”. Uno dei suoi “maghi” ha avuto la visione del gioco delle caramelle mentre facendo il bagno. Ora Zacconi, grazie all’acquisizione, potrà fare il bagno in un mare di dollari.