Prosegue la lenta ma graduale ascesa del numero di startup innovative in Italia. Al 27 aprile 2015 quelle iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese sono 3.842 (+46 nell’ultima settimana). È quanto emerge dagli ultimi dati estrapolati dalla sezione speciale del Registro delle Imprese, che evidenzia un aumento delle startup innovative rispetto al 23 febbraio, quando da un’analoga elaborazione ne erano state contate 3.348, mentre a fine dicembre 2014 risultavano essere 3.179. In pratica in poco più di due mesi ne sono nate 494.
Guardando alla distribuzione geografica, la Lombardia si conferma la reginetta dell’ecosistema, con 842 startup, un centinaio in più rispetto a due mesi fa, quando erano 740. Sul podio restano Emilia Romagna (463) e Lazio (366). Seguono Veneto (281) e Piemonte (275) al quarto e quinto posto, come a febbraio scorso. Confermate anche le due città maggiormente in grado di attirare le startup: la prima è Milano, che oggi ne conta 559 mentre due mesi fa erano 494, la seconda Roma, passata da 246 a 318. Seguono Torino (207), Bologna (126) e Napoli (114).
La macroarea più “popolosa” in termini di aziende neonate è il Nord con il 56,56% di neo imprese, seguita dal Sud (22,33%) e dal dal Centro (21,11%).
Ulteriore conferma per quanto riguarda i settori in cui operano le startup innovative: continuano a spiccare i servizi (2.944), che includono, tra le altre, le attività di produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (1.176), ricerca scientifica e sviluppo (608), servizi d’informazione e altri servizi informatici (319), attività degli studi di architettura e d’ingegneria, altre attività professionali, collaudi ed analisi tecniche (145), scientifiche e tecniche (144), attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale (119).
Seguono industria e artigianato (685) – fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica (141), fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (126), fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche (89), altre industrie manifatturiere (49) e fabbricazione di altri mezzi di trasporto (35) – il commercio (167), e, da ultimo, turismo (17) e agricoltura (13).
Con particolare riferimento al tipo di tecnologia sviluppata, 442 startup innovative denotano un alto valore tecnologico in ambito energetico. Gli investimenti diretti verso questa tipologia di startup godono di agevolazioni fiscali maggiorate.
Considerando il valore della produzione (dati relativi all’ultimo anno, quindi riguardanti soltanto le startup che hanno almeno un bilancio (1.446 su 3.842), 987 startup innovative sono riconducibili alla classe A che va da 0 a 0,10 milioni di euro, 377 alla classe B (0,11-0,50), 49 alla classe C (0,51-1,00), 21 alla classe D (1,01-2,00) e 12 alla classe E (2,01-5,00). Quindi le milionarie, ovvero quelle con un bilancio superiore al milione di euro, sono soltanto 32. Una in più rispetto allo scorso febbraio.
Quanto ai dati sugli occupati, riguardanti esclusivamente le posizioni Inps attualmente disponibili solo per 1.247 startup innovative, si registrano: classe A (da 0 a 4 addetti): 1079 startup innovative; classe B (da 5 a 9 addetti): 114; C (da 10 a 19): 42; D (da 20 a 49): 12. In definitiva la stragrande maggioranza ha meno di 5 addetti.
Venendo alla natura giuridica, prevalgono nettamente le società a responsabilità limitata (3.050); seguono le società a responsabilità limitata semplificate (505), le società a responsabilità limitata con un unico socio (128), e si segnala la presenza di 79 società cooperative, 56 società per azioni, 16 società a responsabilità limitata a capitale ridotto, 6 società consortili a responsabilità limitata, 1 cooperativa sociale, 1 società per azioni con socio unico.470 startup innovative si sono costituite finora nel 2015, 1.421 nel 2014, 933 nel 2013, 506 nel 2012, 307 nel 2011, 177 nel 2010, 28 nel 2009.
Alla stessa data, gli incubatori certificati registrati alla sezione speciale del Registro tenuto dalle Camere di Commercio ad essi dedicata sono 30: The Hive (Ancona), Jesi Cube s.r.l. (Ancona), Almacube s.r.l. (Bologna), D-Namic s.r.l. (Brescia), Techno Innovation South Tyrol (Bolzano), The Net Value (Cagliari), Como Next (Como), Nana Bianca (Firenze), Working Capital (Milano), Digital Magics (Milano), Filarete (Milano),The Hub (Milano), Boox (Milano), Talent Garden (Milano), Polihub Servizi (Milano), Incubatore del Polo di innovazione di Novara (Novara), Inacqua (Piacenza), M31 (Padova), Incubatore del Polo Tecnologico di Navacchio (Pisa), Polo Tecnologico di Pordenone (Pordenone), Reggio Emilia Innovazione (Reggio Emilia), BIC Lazio (Roma), EnLabs (Roma), Industrio (Trento), I3P (Torino), Incubatore dell’Università di Torino (Torino), Innovation Factory (Trieste), H-Farm (Treviso), Friuli Innovazione (Udine), Vega (Venezia).
(L.M.)