Internet è già storia nel mondo e anche, ovviamente, in Italia. Storia di studenti, giovani imprenditori, appassionati di computer e videogiochi che un giorno di circa 20 anni fa hanno visto la Rete e hanno saputo leggervi il futuro. Ne hanno intuito le prospettive di successo, hanno avuto idee, hanno sviluppato queste idee quando ancora nessuno credeva in loro e la maggioranza degli italiani ignorava l’esistenza del web, hanno lottato, ce l’hanno fatta. Sono stati i primi startupper digitali, ancora sono qui tra noi e proseguono nel loro business con la stessa tenacia di quando avevano 20 anni, occupandosi di vari settori: dall’e-commerce all’editoria digitale dal venture capital all’incubazione di nuove startup. Le loro storie sono raccontate, in forma di interviste, in “Startup di successo che hanno fatto il web in Italia”, un libro scritto da Massimiliano Squillace, founder di startup e anche lui considerato tra i pionieri del web italiano.
Fra i protagonisti del volume edito da Flaccovio ci sono alcuni dei componenti del gotha dell’economia digitale del nostro Paese ma anche nomi meno conosciuti che tuttavia offrono servizi digitali noti al grande pubblico: Paolo Ainio (Virgilio, Banzai), Daniele Alberti (Bakeca), Luca Ascani (Populis), Paolo Barberis (Dada, Nanabianca, oggi consigliere all’Innovazione nel governo Renzi), Fabio Cannovale (eDreams, Bravofly/Volagratis), Fabrizio Capobianco (Funambol), Mauro Del Rio (Buongiorno, BVentures), Gianluca Dettori (Vitaminic, dPixel), Andrea Febbraio (Ebuzzing), Alessandro Fracassi (Mutuionline, Segugio.it), Dragan Jankovic (Tuttogratis), Luca Lani (Studenti.it, CityNews), Marco Magnocavallo (Blogo, eBoox), Nino Ragosta (Fantagazzetta).
L’autore, che ha vissuto la grande storia di Internet in prima persona fondando, sviluppando e vendendo aziende web, ha voluto racchiuderla in queste pagine chiamando a raccolta chi è riuscito a far sì che Internet diventasse patrimonio di tutti.
Un libro che può essere usato come una sorta di who’s who’s (ad ogni intervista è corredata una nota biografica dell’intervistato), come manuale per startupper alle prime armi desiderosi di ispirarsi a chi ce l’ha fatta e come approfondimento sulla storia recente del nostro Paese. Storia in cui l’economia digitale ha comunque avuto un ruolo importante, anche se non sempre ce ne ricordiamo come dovremmo.