Crescere con il gelato industriale e con lo sviluppo internazionale. Possibilmente con l’ingresso di nuovi soci. Sono le notizie che Guido Martinetti, cofondatore con Federico Grom delle Gelaterie Grom, da nell’intervista a economyup.it
2003: Grom è una gelateria di 38 metri quadrati a Torino. 2013: Grom è leader italiano con 62 negozi e quasi 26 milioni di fatturato. In questi pochi numeri c’è la storia di un successo ottenuto innovando il processo di produzione e il marketing di un prodotto indistinto e largamente diffuso: il gelato. Alla base la determinazione di puntare sulla qualità delle materie prime e, quindi, sull’agricoltura, ricorda Guido Martinetti.
Il cofondatore con Federico Grom della società rivela anche che Grom sta facendo test per lanciare un gelato industriale di qualità. L’altro fronte è l’internazionalizzazione. Il marchio ha già significative presenze all’estero (New York, Malibù, Tokio, Parigi, Osaka) ma non bastano. I punti di vendita devono aumentare e devono svilupparsi in altri mercati (Far East, per esempio).
Le opportunità di crescita non mancano ma per affrontare c’è da fare una scelta fondamentale: aprire il capitale a nuovi soci. Grom, controllata dai suoi fondantor, ha già due partner (il giapponese Kabushikigaisha Lemongas Fukuoka al 4,5% e Riccardo Illy al 5% che ha pagato 5 milioni, valutando quindi la società 50 milioni). Martinetti a economyup.it dice che l’ingresso di nuovi soci è un tema all’ordine del giorno. Spiega perché e non esclude che possano essere stranieri.