L’edizione 2017 di FORUM PA, il tradizionale evento dedicato alla pubblica amministrazione che quest’anno si svolgerà dal 23 al 25 maggio, sempre a Roma, è incentrato sulla PA sostenibile: un’amministrazione che non sia soltanto efficiente, veloce e digitale, ma che usi velocità, tecnologie e strumenti di partecipazione e collaborazione per contribuire a costruire uno sviluppo sociale ed economico all’insegna della sostenibilità.
►FORUM PA 2017, INNOVAZIONE SIGNIFICA (ANCHE) SOSTENIBILITÀ
Per parlare di questi temi, FORUM PA ospiterà la lectio magistralis di Jeffrey Sachs, uno degli economisti più attenti alle questioni climatiche e alla sostenibilità. Direttore di The Earth Institute alla Columbia University, Sachs è autore di libri oggi considerati una miniera di riflessioni su come uscire dalla “trappola dello sviluppo”. Solo per citarne alcuni: The End of Poverty (2005); Il bene comune. Economia per un pianeta affollato (2010); The Price of Civilization (2011); L’età dello sviluppo sostenibile (2015) e l’ultimo , Building the New American Economy: Smart, Fair & Sustainable (febbraio 2017).
►Su www.forumpa2017.it il programma congressuale in continuo aggiornamento e le modalità di registrazione all’evento
L’argomento, come si vede, è di stretta attualità: conciliare efficienza, digitalizzazione e sviluppo sostenibile è
diventata la nuova priorità in una società che, inseguendo la crescita con ogni mezzo e a ogni costo, rischia di lasciare indietro molti. Non a caso l’edizione di quest’anno del World Economic Forum (WEF), tradizionale appuntamento con il gotha della finanza e della politica internazionali che si svolge a Davos, in Svizzera, era incentrata sul concetto di inclusione sociale.
Uno dei rapporti “di punta” diffusi dal WEF in quell’occasione, il Global Risks Report 2017, ha evidenziato come la crescente diseguaglianza nei redditi e la polarizzazione della società abbiano indirettamente causato importanti cambiamenti politici nel 2016 (il riferimento è alla Brexit e all’ascesa di Donald Trump alla presidenza Usa) e ha sostenuto che gli animi si potrebbero ulteriormente esacerbare nell’anno in corso. Nello stesso rapporto è stata espressa preoccupazione per lo scenario che potrebbe emergere all’indomani delle elezioni politiche di Francia e Germania. Questi rischi – sostiene il documento – possono essere arrestati o trasformati in opportunità attraverso società più inclusive, per le quali sono vitali la cooperazione internazionale e le strategie di lungo termine.
►WORLD ECONOMIC FORUM, CHE COS’È LA CRESCITA INCLUSIVA E PERCHÉ HA BISOGNO DELL’INNOVAZIONE
►SCHWAB (WEF): DAL LAVORO ALLA GENETICA, COSÌ LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CAMBIA LA NOSTRA VITA
L’esigenza di includere e coinvolgere quante più persone possibili nei processi economici e innovativi è stata sottolineata, tra gli altri, anche dal capo di una multinazionale: sempre in occasione del WEF 2017, il Ceo di Cisco, Chuck Robbins, ha scritto nel suo blog: “Combinare il progresso tecnologico con il pensiero innovativo può aprire la strada a una serie di possibilità, alimentare la crescita economica e il valore delle imprese, delle città e dei Paesi, e dare risposte a varie questioni relative alla sostenibilità che interessano milioni di persone in tutto il mondo”. Robbins ha poi ricordato che è essenziale che l’innovazione sia accessibile a tutti. Per esempio grazie al colosso californiano persone che vivono in sperduti villaggi rurali dell’India possono ricevere visite di medici specialisti. Cisco si è poi occupata della crisi dei rifugiati in Medio Oriente ed Europa, donando attrezzature per la connessione wi-fi. “La tecnologia e l’innovazione – ha concluso il Ceo – promettono di incrementare la crescita, soddisfare bisogni primari e aiutare persone in tutto il mondo a migliorare le loro vite. Ma queste possibilità si possono raggiungere solo attraverso l’impegno ad andare in avanscoperta”.
►WORLD ECONOMIC FORUM: CISCO: “L’INNOVAZIONE SIA ACCESSIBILE A TUTTI”
In questo contesto sta assumendo rilevanza il concetto di circular economy. Secondo la Ellen Macarthur Foundation con questo termine si indica “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”. In pratica è un’economia a rifiuti zero, dove qualsiasi prodotto viene consumato e smaltito senza lasciar traccia. Ovviamente nell’economia circolare hanno molta importanza le energie rinnovabili e la modularità e la versatilità degli oggetti, che possono e devono essere utilizzati in vari contesti per poter durare il più a lungo possibile. È quindi evidente che l’economia circolare presuppone un modo di pensare sistemico, che non si esaurisce nella progettazione di prodotti destinati a un unico scopo. È un’economia che non solo protegge l’ambiente e permette di risparmiare sui costi di produzione e di gestione, ma produce anche degli utili.
►CHE COS’È LA CIRCULAR ECONOMY E PERCHÉ PUÒ MANTENERE L’EUROPA COMPETITIVA