Food, l’etichetta intelligente che traccia la filiera del vino con la blockchain

Wine Blockchain è Il progetto innovativo sviluppato da E&Y, in collaborazione con la startup EZLAB, per autocertificare con la tecnologia della “catena di blocchi” la qualità e la provenienza delle materie con cui viene prodotto il vino italiano, contro la falsificazioni. Prima applicazione con la Falanghina della Cantina Volpone

Pubblicato il 18 Apr 2017

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Tracciare la filiera di produzione del vino sfruttando i vantaggi della blockchain. È l’obiettivo di “Wine Blockchain EY” il progetto innovativo sviluppato da Ernst&Young, in collaborazione con la startup EZLAB, che autocertifica l’intera tracciabilità della trasformazione dei prodotti agricoli, consentendo di verificarne la qualità e valorizzare il lavoro agroalimentare. Si tratta di un progetto che è stato definito a “Km-zero virtuale” e garantisce una relazione digitale tra produttore e consumatore finale che, attraverso un’etichetta intelligente posta sulla bottiglia di vino, permette di conoscere il produttore identificato tramite la firma digitale, l’intero processo di coltivazione, produzione e trasformazione del vino.

La tecnologia blockchain, che abilita questa soluzione, è caratterizzata da un database contenente un registro di tutte le transazioni, per cui ogni partecipante può verificare la validità della catena delle transazioni. Attraverso un processo di condivisione in rete di tutte le informazioni connesse al prodotto, il consumatore potrà verificare, in qualsiasi momento e punto vendita, provenienza, caratteristiche organolettiche e l’intera filiera agroalimentare e industriale della bottiglia certificate dal produttore, semplicemente avvicinando il proprio smartphone al QR Code presente sull’etichetta. Sarà possibile conoscere il campo in cui è stato coltivato, le viti utilizzate, ma anche i trattamenti fitofarmaci e agricoli effettuati con tutto i passaggi e metodi produttivi.

Il primo prodotto tracciato e certificato è il vino Falanghina prodotto dalla Cantina Volpone, “dalla vigna alla tavola”. «“Wine Blockchain EY”, afferma Luca Grivet Foiaia, Partner EY – permette di creare un registro pubblico e immodificabile collegato alla firma digitale del produttore, mappando ogni singolo processo produttivo e assicurando territorialità, autenticità e qualità del prodotto».

Nel primo lotto di produzione, interamente tracciato in Blockchain, si è registrato un grande interesse da parte dei consumatori: le consultazioni dell’etichetta Falanghina Volpone sono la conferma che il rapporto di fiducia tra il consumatore e il lavoro agricolo di alta qualità deve essere “coltivato”, protetto e garantito, anche dalla tecnologia. Questa “carta d’identità” digitale del prodotto è un’opportunità per tutto il settore agroalimentare italiano anche per combattere il dumping nei prezzi creato da prodotti esteri o “falsi italiani” e restituire una modalità di riconoscimento e valorizzazione del made in Italy.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che l’innovazione tecnologica sia di fondamentale importanza per la ricerca si soluzioni in grado di supportare la tutela della qualità colturale del Made In Italy e la trasparenza del ciclo produttivo. Guardando ai dati forniti da EY, l’interesse crescente dei consumatori sulla provenienza e sulla modalità di coltivazione dei prodotti che portiamo sulla nostra tavola – il 74%1 dichiara di essere influenzato nell’acquisto dalla ricerca di informazioni di tracciabilità del prodotto ed il 60% controlla l’etichetta del prodotto – testimonia la necessità di poter disporre di un informazioni affidabili sul prodotto e sulla qualità della produzione accessibili a tutti in modo semplici.

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