FINANZA AGEVOLATA

Digitale Sociale: come partecipare al bando per aumentare competenze e soluzioni digitali nel non profit



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Il Fondo per la Repubblica Digitale ha lanciato il bando “Digitale Sociale”, destinato a enti non profit impegnati nell’economia sociale. Con una dotazione di 15 milioni di euro, finanzia progetti per migliorare le competenze digitali e sviluppare soluzioni innovative. I dettagli

Pubblicato il 11 giu 2024

Fabio Pasquazi

Amministratore ICTLAB PA



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Il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha recentemente emesso un bando, denominato “Digitale Sociale”, rivolto a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che si occupano di economia sociale. Il bando intende supportare proposte efficaci e innovative che mirino all’incremento delle competenze digitali e allo sviluppo di soluzioni digitali all’interno dei soggetti beneficiari. L’obiettivo è quello di migliorarne l’efficienza interna e/o la qualità dei servizi erogati verso i cittadini, con particolare attenzione alle categorie svantaggiate e alle aree meno servite.

La dotazione finanziaria complessiva è di 15 milioni di euro. Si possono presentare progetti a partire da una spesa minima di 500.000 € con un contributo “a fondo perduto” dell’80%.

Cos’è il Fondo per la Repubblica Digitale

Il Fondo per la Repubblica Digitale nasce per favorire il processo di transizione digitale in Italia. Si tratta di una partnership tra pubblico (Governo italiano) e privato sociale (Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri).

L’obiettivo è di ridurre il divario di digitalizzazione nel nostro Paese in linea con quanto previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare).

Un’iniziativa fondamentale che intende contribuire a ridurre il divario digitale rispetto al resto dell’Unione Europea. Infatti, secondo il rapporto DESI (Digital Economy and Society Index) 2023, solo il 46% degli adulti italiani possiede competenze digitali di base, rispetto a una media UE del 54%. Se si fa riferimento invece alle “Competenze Digitali Avanzate” in Italia si arriva ad una percentuale del 19%, rispetto a una media UE del 26%. Il nostro Paese, in aggiunta, presenta il più alto numero di NEET (più di 3 milioni).

Questo gap limita i diritti di cittadinanza di milioni di persone, escluse di fatto dalla possibilità di accedere a servizi sempre più digitalizzati. Riduce inoltre le opportunità di lavoro che progressivamente richiedono maggiori competenze ICT e penalizza di conseguenza i processi di sviluppo del paese per carenza di professionalità adeguate.

Il Fondo nasce pertanto per offrire al nostro paese un’opportunità in più di colmare il divario digitale ed essere preparati alle sfide di un futuro sempre più digitalizzato.

Il finanziamento

Il “Bando Digitale Sociale” è la più recente iniziativa del Fondo Repubblica Digitale. Esso mira a sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari (“beneficiari”) degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale.

L’allargamento delle competenze digitali e la possibilità di sviluppare soluzioni digitali avanzate sono tesi a migliorare i processi interni degli enti coinvolti con l’obiettivo di incrementare la qualità dei servizi offerti verso i cittadini specialmente quelli più svantaggiati.

Le proposte devono essere presentate da un partenariato composto da un Soggetto Responsabile (ente privato senza scopo di lucro) a cui si deve affiancare almeno un Partner che può essere rappresentato da un soggetto pubblico o privati senza scopo di lucro. Al progetto può anche partecipare un fornitore for profit al fine di apportare un contributo di carattere tecnologico.

Il partenariato viene costituito per mettere insieme:

  • una rete formale o un raggruppamento (non formalizzato) di enti privati non profit che presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari (fruitore del servizio);
  • un soggetto pubblico o privato non profit, con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale, che realizzi un percorso formativo adatto alle esigenze manifestate dai citati enti (erogatore del servizio).

L’erogatore del servizio può eventualmente anche sviluppare la soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti fruitori avvalendosi se necessario del fornitore for profit esterno al partenariato.

Il bando che prevede che i progetti vengano valutati “a graduatoria” e presentati entro le ore 13.00 del 19 luglio 2024.

Ambiti di intervento

I progetti che possono essere presentati devono prevedere interventi in uno o più dei seguenti ambiti:

  • formazione digitale di base e/o avanzata, per dipendenti, collaboratori stabili e volontari;
  • coerente integrazione di sessioni formative per lo sviluppo e/o miglioramento delle competenze non cognitive, complementari a quelle digitali, e costruire percorsi di crescita professionale su competenze “soft” (es. creatività, ragionamento critico ed empatia, capacità relazionali e sociali);
  • implementazione di una soluzione digitale volta al miglioramento dell’efficienza interna (organizzazione e processi interni) e/o esterna (servizi offerti alla collettività);
  • attivazione, sostegno e accompagnamento dei beneficiari al fine di coinvolgerli efficacemente nei percorsi formativi attraverso attività pratiche ed esperienziali (es. role modelling, tutoring, coaching, mentoring), che ne incentivino la partecipazione attiva durante tutto l’arco formativo;
  • sessioni di orientamento per far emergere le conoscenze e abilità dei beneficiari, al fine di valorizzare le loro potenzialità e attitudini professionali misurando i livelli di partenza e pianificando un percorso di arrivo.

La formazione digitale deve prevedere l’utilizzo di metodologie e pratiche innovative, affinché i fruitori maturino maggiori competenze e consapevolezza in ambito digitale, assumano un ruolo (pro)attivo nel processo di transizione digitale delle proprie organizzazioni, aumentino la propria velocità di adattamento ai cambiamenti imposti dalla digitalizzazione e dalla trasformazione digitale.

L’eventuale soluzione digitale che verrà sviluppata dovrà essere coerente con la proposta progettuale ed in generale funzionale al contesto in cui le organizzazioni coinvolte operano. La formazione relativa all’utilizzo di tale soluzione digitale potrà rappresentare solo parte di un più ampio programma formativo indirizzato ai lavoratori, che pertanto dovrà presentare un assetto strutturato comprendente argomenti di carattere strategico e professionalizzante in ambito digitale.

Spese ammissibili ed intensità del contributo

Le spese ammissibili per il progetto riguardano le risorse umane sia interne che esterne che provvederanno alla elaborazione ed alla realizzazione del piano di formazione e di tutte le altre attività complementari previste.

Potranno essere rendicontate anche le eventuali spese relative al fornitore for profit tecnologico nella misura massima del 25% dell’intero investimento.

Potranno infine essere previste spese per servizi esterni nonché per l’acquisto/noleggio di beni e attrezzature.

Tutte le spese esterne, al netto dell’IVA, devono ovviamente riguardare investimenti necessari alla realizzazione del progetto proposti.

Al costo totale del progetto viene automaticamente aggiunta una percentuale del 5% per tener conto dei costi indiretti.

L’investimento totale previsto per i progetti presentati può variare da un minimo di 500.000 euro ad un massimo di un milione di euro ed il contributo previsto “a fondo perduto” è pari all’80% delle spese ammissibili.

Come proporre un progetto in modo adeguato

I fondi totali disponibili per l’intero programma sono, come visto, pari a 15 milioni di euro che, in considerazione della consistenza prevista per ogni singolo investimento, rende verosimile stimare complessivamente il finanziamento di 25/30 progetti.

La procedura di valutazione “a graduatoria”, in considerazione del numero non elevato di progetti che si aggiudicheranno il finanziamento, rende il bando molto competitivo. Si consiglia pertanto di prestare la massima attenzione ai criteri di valutazione. Essi, una volta superati i requisiti di ammissibilità della proposta progettuale, si basano infatti sui seguenti elementi:

  • Coerenza della proposta progettuale (peso: 15%)
  • Struttura e qualità dei soggetti coinvolti nel progetto (peso: 20%)
  • Qualità della proposta progettuale (peso: 45%)
  • Fattibilità e organizzazione (peso: 20%)

A parte quindi la qualità e la credibilità dei proponenti il progetto, è estremamente importante puntare sulla qualità progettuale con proposte in grado di costruire un valido percorso formativo con metodologie innovative in grado di assicurare la partecipazione attiva dei beneficiari per tutta la durata del progetto. La soluzione digitale è un altro elemento che può essere estremamente rilevante nella valutazione se svolge un ruolo attivo nei confronti degli specifici bisogni delle organizzazioni non profit.

Un altro aspetto molto importante da valutare è il costo unitario per beneficiario che verrà garantito da strumenti di monitoraggio del progetto.

La domanda deve essere presentata on-line sulla piattaforma Re@dy dopo aver predisposto adeguatamente tutti i necessari documenti tecnico-amministrativi.

ICTLAB PA (Gruppo Digital360) fornisce la massima disponibilità alle realtà no profit interessate al presente bando per assisterle nella presentazione della proposta progettuale e nella successiva gestione una volta ottenuto il finanziamento.

Per una scheda sintetica del bando si rimanda al sito ICTLAB PA alla sezione bandi e nello specifico al seguente link: Bando “Digitale sociale”

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