Aiutare i giovani a capire quali nuove competenze digitali servono nel mondo del lavoro e aiutare le imprese a sopravvivere alla digitalizzazione: è con questo intento che è nato il Master in Digital Transformation per il Made in Italy, realizzato da Talent Garden con Cisco Italia e Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è contribuire a formare i Digital Officer, figure professionali trasversali che conoscano gli asset del Made in Italy, gli sviluppi tecnologici e l’innovazione digitale e siano in grado di guidare il processo di cambiamento culturale e di business trasformation attraverso una formazione “capovolta” basata sul learning by doing e in particolare attraverso l’interazione diretta con le imprese. Iniziato a fine febbraio, è il primo master itinerante in Italia: propone un percorso immersivo di 12 settimane in aula, attualmente in corso e destinato a terminare il 18 maggio, e 6 settimane di tour in giro per l’Italia.
►PERCHÉ UN MASTER – “Agli italiani manca una formazione digitale, il vostro sistema educativo non forma persone adatte al nuovo mondo. Io credo che l’Italia possa fare di più per creare posti di lavoro, manca la consapevolezza che il digitale può far crescere l’economia” ha detto Eric Schmidt, presidente di Google, evidenziando la necessità per l’Italia di incrementare l’utilizzo di digitale e tecnologie per aumentare la competitività e la crescita. Lo hanno compreso Banca Intesa Sanpaolo e Cisco, che hanno deciso di realizzare una partnership per mettere a disposizione 20 borse di studio con la finalità di garantire un futuro di crescita alle piccole e medie imprese.
►IL PERCORSO – Il master si tiene all’interno dei Talent Garden e delle nuove filiali di Intesa Sanpaolo. I selezionati sono 20 talenti scelti con una call pubblica su 1873 candidature ed hanno accesso al percorso formativo in modo totalmente gratuito. “Sono stati scelti in base a un test, al progetto presentato, alle competenze e alla motivazione” spiega Alessandro Rimassa, cofondatore e direttore di TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione e del digitale di Talent Garden, network globale di innovatori e d spazi fisici per il coworking. “I candidati ideali – prosegue – erano persone con pregressa esperienza lavorativa di qualche anno (ma abbiamo preso anche studenti), con alcune competenze base sul digitale ma bisognosi di coltivare altre competenze. C’era chi veniva dal marketing, chi dall’IT, chi dall’organizzazione. Cercavamo persone da inserire nelle imprese. I selezionati per il master hanno dai 26 ai 33 anni, ma abbiamo avuto anche candidati quarantenni. Non abbiamo fatto scelte in base all’età, perché abbiamo seguito il principio anglosassone secondo il quale è normale riprendere la propria formazione o modificare il percorso lavorativo a un certo punto della vita”.
►COME FUNZIONANO I CORSI – Tutte le mattina di ciascuna settimana gli studenti incontrano docenti diversi per approfondire i temi rilevanti della Digital Transformation. Ogni settimana, sotto la guida del coordinatore scientifico del modulo, sviluppano progetti di Trasformazione Digitale. Le lezioni in aula termineranno il 18 maggio quando, in un evento pubblico presso la filiale di Intesa San Paolo in via Cordusio, verranno presentati i risultati di una survey sul livello di digitalizzazione delle imprese italiane e un toolkit per aiutare le aziende a misurare il loro livello di digitalizzazione. Seguiranno le 6 settimane di tour.
►IL CAMPUS – TAG Innovation School ha sede a Talent Garden Milano Calabiana, hub dell’innovazione abitato da 400 talenti del digitale e da Digital Magics, tra i principali incubatori italiani di startup. Oggi Talent Garden ha 12 campus in Europa e conta di arrivare a 50 entro il 2018.
►IL TOUR – Viaggiare per conoscere: questo master è il primo in Italia a portare gli studenti a contatto diretto con le grandi aziende italiane nei settori chiave del Made in Italy. Dopo le 12 settimane a Milano all’interno di Talent Garden Calabiana, il master prosegue con lo sviluppo di progetti di digital transformation per 6 settimane in 6 diverse città, coinvolgendo aziende, università e scuole. Gli studenti, seguiti da tutor professionisti, arrivano in ciascuna città per concentrarsi sulla digitalizzazione del settore che contraddistingue quell’area. Divisi in squadre di lavoro, durante la prima giornata incontrano le aziende nel Talent Garden locale e scoprono i brief di progetto. La seconda giornata visitano l’azienda e iniziano lo sviluppo del progetto, che viene poi presentato alla fine della quinta giornata. Nel frattempo portano i principi base della digitalizzazione anche nelle università e nelle scuole, con i contenuti della Cisco Academy.
LE TAPPE
Torino > Smart Mobility
Padova > Industry 4.0
Firenze > Design & Fashion
Bologna > Agri-food Tech
Roma > Smart Citizenship
Napoli > Travel e Logistic Tech
Inoltre, durante 6 serate completamente auto-gestite, gli studenti intervisteranno startup appartenenti alle varie Industry che avranno modo di incontrare lungo il percorso, ponendo domande sul loro business, la loro storia, chiedendo consigli e imparando a interagire con persone esterne.
►PROSPETTIVE PROFESSIONALI – Il master punta a formare Digital Officer, figure professionali trasversali che conoscono gli asset del Made in Italy, gli sviluppi tecnologici e dell’innovazione digitale. Un professionista di questo tipo è in grado di lavorare anche come consulente per guidare il processo di cambiamento culturale e poi di business trasformation di un’impresa. Rimassa assicura che è prevista una seconda edizione del Master.
►IL RAPPORTO CON LE AZIENDE – Le 6 settimane itineranti sono dedicate ciascuna a una specifica industry del Made in Italy, della quale ogni città costituisce un’eccellenza. Ogni azienda fornisce un brief a partire dal quale sviluppare il Project work, che sia un vero digital transformation plan operativo. Ad ogni azienda vengono assegnati 2 team, composti da 3 o 4 persone che lavoreranno su task e obiettivi guidati da un team leader e affiancati da tutor esperti. Il task identificato dovrà essere in linea con il tema della settimana illustrato nel momento di envisioning. Ogni team avrà un tutor come riferimento che fungerà da interfaccia con l’azienda sia all’interno sia fuori. Un esponente dell’azienda parteciperà al momento di checkup e presentazione dei lavori prodotti per dare un feedback e descrivere lo status della digital innovation nella realtà locale.
►IL RAPPORTO CON LE UNIVERSITÀ – Gli studenti del Master entreranno nelle scuole superiori e nelle università con i contenuti di Cisco Academy, per presentare un report del Digital Checkup sul territorio locale. “Siamo fieri del nostro rapporto con Cisco” dice Rimassa. “Nel suo investimento in Italia ha scelto Talent Garden tra i partner con i quali lavorare. Il master è un punto centrale nel nostro percorso con Cisco. L’azienda si è infatti resa conto che serve un gigantesco progetto di orientamento nel nostro Paese, in grado di aiutare i giovani a capire cosa devono fare e le imprese a comprendere come sopravvivere alla digital disruption”.
►LA COLLABORAZIONE CON CISCO – “Accompagnare il nostro Made in Italy nella trasformazione digitale – dice Enrico Mercadante, responsabile per le architetture, l’innovazione e la digital transformation di Cisco Italia – è un’assicurazione sul futuro dell’Italia: un futuro in cui crescita e competitività dipendono dall’innovazione in un mondo sempre più interconnesso. La digitalizzazione è un dato di fatto – prosegue – ma al netto delle tecnologie che la abilitano, dal cloud ai big data all’IoT, il successo dipende dalla capacità di eseguire i progetti di trasformazione valorizzando le risorse e le specificità di ognuno per farle dialogare con l’innovazione. In questo senso, la parte più importante del percorso di questo Master inizia ora, con gli studenti che dopo 12 settimane di aula si trasformeranno in consulenti presso tante aziende che rappresentano le eccellenze dei diversi territori italiani, da Torino a Napoli, assumendo le vesti di “digital officer” per cui si stanno formando. Nasceranno tante storie e progetti che aiuteranno a coinvolgere sempre più il nostro tessuto imprenditoriale nella trasformazione digitale”. (L.M.)